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Celentano contro Alemanno: cachet di Sanremo c’è, ma burocrazia blocca tutto

Adriano Celentano a Sanremo

ROMA – «È curioso come la burocrazia, in questo caso dei Comuni, riesca a soffocare persino gli aiuti alle famiglie bisognose»: così Adriano Celentano sul suo blog www.clancelentano.it, punta il dito contro laburocrazia che impedisce a suo giudizio la consegna, come promesso, del suo ricco cachet per la partecipazione all’ultimo festival di Sanremo alle famiglie bisognose.

Poi attacca il sindaco di Roma Gianni Alemanno. «Parlando col notaio Marco Aveta, da noi incaricato per gestire (attraverso i sindaci da me scelti come “i magnifici 7”), la consegna delle somme da devolvere alle famiglie in stato di estrema difficoltà, ho appreso con un certo disgusto che, per motivi burocratici comunali, i “magnifici 7” non hanno ancora indicato al notaio i nominativi delle famiglie beneficiarie. “Nessuno ha risposto” ha detto il notaio “tranne la segreteria del sindaco Pisapia” che tuttavia non nascondeva i molti problemi burocratici».

Celentano pubblica sul blog un vecchio articolo del Secolo XIX dal titolo “Adriano, dove sono i soldi?”, relativo al sollecito del Campidoglio nei confronti del Molleggiato, che allora aveva risposto assicurando il mantenimento delle promesse e sottolineando che i ritardi non dipendevano da lui ma dalla Rai. «Tutto questo – scrive oggi Celentano – pur sapendo che la Rai (mai come stavolta è stata così puntuale), non mi aveva ancora pagato, ma solo per decorrenza dei termini. Ora i soldi ce li hai da un mese e il notaio sta ancora aspettando che “Voi” sindaci gli mandiate i nominativi. Allora non ti risposi, caro Alemanno, pensando che in fondo la colpa era più mia che tua. Evidentemente ti avevo sopravvalutato. Probabilmente non eri poi così “magnifico”».

Ma Adriano va oltre: «Ciò che sconcerta è la lentezza con cui vengono gestite certe operazioni, come per esempio gli aiuti a chi è in difficoltà. Operazioni che dovrebbero – secondo l’artista – essere prevalenti su tutto. Quindi? Cosa aspettate a mandare i nominativi? Qualcuna di quelle famiglie probabilmente stasera non mangerà, perché – conclude Celentano – non avrà neanche i soldi per il pane».

La replica di Alemanno. La lettera del notaio è solo dell’8 maggio e ha numerosi vincoli, replica la portavoce del sindaco Ester Mieli. «Il 4 aprile 2012 la segreteria del Clan Celentano – dice una nota – inviava al gabinetto del sindaco di Roma una mail in cui si leggeva “il Notaio Marco Aveta ha ricevuta oggi disposizioni per inviare i bonifici ai Sindaci delle Città interessate”, che per quanto riguarda Roma saranno destinati a quattro famiglie per un importo complessivo di euro 80.000. Solo in data 8 maggio 2012 Roma Capitale ha ricevuto una lettera del Notaio Marco Aveta (protocollo di ingresso Ufficio di Gabinetto del Sindaco n. RA/31888), con cui non viene assolutamente inviato il bonifico ma, al contrario, vengono dettate precise, articolate e “vincolanti” disposizioni procedurali, compreso un impegno formale del Sindaco, per poter effettivamente disporre il bonifico oltre ad una “imposta” e quanto mai ridotta temporizzazione, della fase di pagamento alle famiglie interessate da parte dell’Amministrazione». «Dispiace – conclude la nota -che da un’iniziativa così lodevole possano nascere inutile polemiche. Ci auguriamo comunque che le famiglie che Celentano ha generosamente deciso di sostenere possano al più presto ricevere l’aiuto di cui hanno bisogno».

Il colloquio Alemanno-Mori. Alemanno e Claudia Mori si sono successivamente sentiti telefonicamente per risolvere la questione. Alemanno e Mori, di comune accordo, a quanto si apprende, hanno stabilito di superare i cavilli burocratici rendendo così più rapido l’arrivo dei soldi alle famiglie bisognose.

«Ennesima figuraccia di Alemanno, il peggior sindaco che Roma abbia mai avuto. Questa volta la tirata di orecchie arriva direttamente da Adriano Celentano che rimprovera soprattutto il sindaco di Roma per non aver versato in beneficenza alle famiglie bisognose, e come pattuito, i soldi che l’artista aveva donato a sette sindaci. Soldi che erano il suo compenso per la prestazione a Sanremo», afferma, in una nota, il segretario del Pd Roma Marco Miccoli. «Proprio Alemanno, qualche tempo fa, – aggiunge – si era lamentato sulla stampa dicendo di aspettare quei soldi da Celentano. Li ha avuti ma non li ha dati ad alcuna famiglia romana. Caro Celentano perchè ti sorprendi? Tu non vivi qui a Roma e non sai di cosa è capace, anzi incapace, il nostro – ancora per poco – sindaco della Capitale».

Cirinnà: Alemanno cosa aspetta? «Sono sorpresa nell’apprendere che da un mese il notaio cui sono depositati i soldi che il clan Celentano ha messo a disposizione di 4 famiglie bisognose della città di Roma sono ancora in attesa di essere consegnati – sottolinea in una nota la Presidente della commissione delle Elette Monica Cirinnà -. Ha ragione Celentano a manifestare sconcerto la lentezza di come vengono gestite certe operazioni, come per esempio gli aiuti a chi è in difficoltà. Operazioni che dovrebbero essere prevalenti su tutto. Cosa aspettate a mandare i nominativi?».

11/05/2012 – Il Messaggero

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