(AGI) – Roma, 22 feb. – “Dov’è mia moglie, dov’è Claudia, dov’è Claudia…?”. E’ la domanda – come da indiscrezioni esclusive raccolte dall’AGI – che Adriano Celentano a più riprese faceva a se stesso e a chi era con lui e lo accompagnava lungo il camminamento interno all’Ariston che porta fin sulla soglia del palco del teatro. Mentre Gianni Morandi, in scena e ai piedi del palco, prendeva tempo, intratteneva il pubblico con una canzone perché i preparativi sul palco non erano ultimati, Celentano non arrivava ancora. E sia in sala all’Ariston che il pubblico a casa ha avuto per qualche minuto il sospetto che l’atteso appuntamento saltasse.
Le indiscrezioni sul ‘dietro le quinte’ dicono che forse c’è stato il rischio che Celentano non entrasse più in scena, ovvero che più di un tentennamento ci sia stato. La domanda “dov’è Claudia?” palesa una volta di più lo stretto legame tra Celentano e la Mori, la conferma anche che spesso dietro una figura maschile di spicco c’è una altrettanta figura femminile. Ma era anche l’interrogativo che evidenziava una tensione con cui lo stesso Celentano forse non credeva di dover avere a che fare. E che si materializzava proprio nel momento decisivo: quando si è trattato di entrare in scena per la seconda volta in questa edizione del Festival di Sanremo appena andata in soffitta, e per giunta con il pesante fardello delle polemiche scatenatesi dopo il primo intervento. Quello del martedì 14 con le forti critiche alla stampa cattolica.
Decisivo potrebbe essersi rivelato, nel vincere le ultime resistenze di Adriano, il direttore artistico uscente del Festival, Gianmarco Mazzi. E’ stato lui infatti – dicono ancora le indiscrezioni AGI – a rompere gli indugi e raggiungere la stanza dell’Ariston, controllata all’esterno da un addetto alla security, dove Celentano e la moglie Claudia si erano ritirati oltre un’ora prima del momento in cui la scaletta della serata prevedeva l’entrata in scena. Con l’avvicinarsi dell’appuntamento, sono stati lunghi minuti di tensione, all’esterno di quella camera, nessuno sapeva cosa stesse avvenendo. Il timore che saltasse l’appuntamento di Celentano con l’Ariston era sempre più forte. Ai piedi della scala che portava alla stanza c’erano appunto il direttore artistico Mazzi, dirigenti e funzionari Rai, in particolare di Rai1, mentre sul palco ci pensava Morandi a prendere tempo, a cantare. Poi, come detto, Mazzi è salito su, ha bussato a quella porta, è seguito un breve colloquio con Celentano e la Mori, e alla fine l’artista ha preso la strada che portava al palco. Senza però aver cancellato del tutto la tensione, chiedendo il conforto della vicinanza, per lui rassicurante, della moglie Claudia. “Non si preoccupi, è lì, poco dietro…”, gli è stato detto. Poi l’ingresso in scena, la prima canzone, l’inizio del monologo, le prime contestazioni – “basta, basta, predicatore” -, l’evidente ‘sbandamento’ o incertezza per un attacco forse inatteso. Sedersi su un gradino del palco è servito a rallentare tutto, quasi a raffreddare qualcosa che rischiava di deflagrare. Quindi il tentativo di spiegarsi sulla storia delle testate cattoliche per le quali non più auspicare che chiudano ma che cambino. Infine il sostegno di Morandi, il surreale “Grazie” di Gianni e il “Prego” di Adriano, che sembrava preludere a un fine intervento. Invece ecco partire il duetto sulle note di ‘Ti penso e cambia il mondo’, un brano dove c’è la mano di Chopin perché l’impianto armonico è quello del Preludio n.20 e che ha riconciliato il pubblico con l’Adriano cantante. Con quello sì, totalmente.
22/02/2012 – AGI (Agenzia Giornalistica Italiana)