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Celentano, è rock tornare su Raiuno a fine novembre

Milano – L’idea c’è. È rock. Frulla vorticosamente nella sua mente. Certo, con uno come lui, tutto può succedere, incasinarsi, saltare, ma per ora il progetto sta prendendo corpo. Lui, Adriano Celentano, avrebbe deciso di tornare in tv, su quella rete, Raiuno, in cui nel 2005 cambiò un pezzo di storia della televisione italiana con Rockpolitik. Su quello stesso canale, il cui direttore, Fabrizio Del Noce, si autosospese per non prendersi la responsabilità di quello che il Molleggiato avrebbe detto. Lo stesso direttore che ora lo riaccoglie a braccia aperte.

Dunque, Celentano dovrebbe riapparire agli spettatori italiani, a fine novembre, per un’unica grande serata, con data precisa ancora da decidere. Il condizionale è d’obbligo perché si è ancora in fase di trattative e l’entourage che cura l’immagine del cantante smentisce qualsiasi notizia. Ma cosa dovrebbe fare o dire il fustigatore di malcostumi al pubblico che ogni volta gli regala ascolti record? Com’è noto, lui non rivela né tantomeno concorda mai i contenuti dei suoi show, quindi è probabile che tutto rimanga top secret fino alla messa in onda. Però sembra che, questa volta, il cantante voglia puntare più su un evento musicale, che su temi politici. Anche perché, proprio a fine novembre, uscirà il nuovo e tanto atteso disco di inediti. Pare anche che Celentano non dovrà neppure scomodarsi per andare in studio (quelli del 2005 erano a Brugherio, hinterland milanese), ma si collegherà direttamente da casa sua, a Galbiate, vicino a Lecco, dove la sala di registrazione può fungere da piccolo teatro.

A portare avanti il dialogo tra il cantante e i vertici Rai è, come consueto, Bibi Ballandi, il produttore di tutti gli show televisivi dell’interprete di Azzurro e di tanti altri grandi artisti, da Morandi a Dalla. Un compito non facile, visti i precedenti. Per Rockpolitik si arrivò allo scontro frontale tra il Clan e il direttore di Raiuno: una storia accidentata, fatta di rinvii, liti, lettere ai giornali, perché il Molleggiato volle (e ottenne) completa carta bianca: nessuno poteva sapere e controllare la sua scaletta. Alla fine, la trasmissione suscitò un clamore enorme, fu seguita da undici milioni di persone, ospitò l’allora ostracizzato Michele Santoro, puntò il dito contro quasi tutte le ingiustizie d’Italia e della terra, picchiò duro contro Berlusconi e lanciò il tormentone «questo è rock e questo è lento». Ma, per non farsi mancare niente, anche quando la rabbia nei corridoi Rai si andava affievolendo, ecco un nuovo caso a far ribollire il sangue. Il nodo dello scontro, questa volta, si incentrò su Teo Teocoli e sul suo one-man-show che avrebbe dovuto andare in onda su Raiuno nella primavera scorsa. Gli screzi nacquero tra il Clan e Claudia Mori che in parte produceva la trasmissione e, ancora lui, il direttore Del Noce. Risultato: si arrivò alle querele e lo show fu chiuso nel congelatore.
Per avere Celentano e i suoi milioni di spettatori, su tutto questo si può chiudere un occhio. Anche tutti e due. Così Del Noce farebbe l’en plein: Celentano e Benigni a novembre. Più Fiorello a primavera e Raffaella Carrà in autunno.

di Laura Rio

18/10/2007 – Il Giornale

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