ROMA – C’è tutto Celentano nel nuovo album «Dormi amore la situazione non è buona», da domani nei negozi.
Un Celentano che, ancora una volta, si avvale della collaudata coppia Mogol-Gianni Bella in veste di autori. Anche se i brani più significativi, quelli che «bucano» il pubblico, sono firmati da Jovanotti («Aria non sei più tu»), da Francesco Tricarico («La situazione non è buona») e da Domenico Modugno nella sua inedita «Ragazzo del sud».
E che queste siano le canzoni che più piacciono anche a Celentano sembra emergere ascoltando l’undicesima traccia, una ghost track, che altro non è che un medley che mixa proprio questi brani. L’album si apre con la notissima (è già in radio da tempo) «Hai bucato la mia vita», un brano firmato da Mogol e Gianni Bella che offre ai fan del Molleggiato la classica e immortale canzone di Celentano: orecchiabilissima ma anche senza particolari pretese.
Diverso il discorso per la jovanottiana «Aria». Qui Celentano si esalta e riscopre il suo essere: «Vivi stuprata dalla civiltà, leggi di giunte comunali con dentro i porci che decretano la tua morte». E poi si cita: «Celentano sempre lo disse: canta da quella notte di via Gluck il pianto dell’umanità».
Un tormentone diventerà «La situazione non è buona», il brano firmato dal cantautore milanese Francesco Tricarico noto soprattutto per aver scritto «Solo per te», la canzone per i titoli di coda del film «Ti amo in tutte le lingue del mondo» del regista Leonardo Pieraccioni. Il testo è in linea con le attese, folle e graffiante quanto basta. «La situazione internazionale non è buona, la situazione dell’acqua non è buona, la situazione quando mi baci non è buona, ma la più grande sciagura sono gli architetti».
Magnifico è «Ragazzo del sud» di Domenico Modugno che lancia il suo grido affranto: «Meridione disperato sole e mare e poesia, o banditi per le strade o arruolati in polizia».
In buona sostanza, l’album mette insieme brani che parlano d’amore, di vita, di costumi, di allarmi sociali. Celentano, insomma, che non rinuncia ai colpi del KO come testimonia la copertina del disco che ritrae il cantante nei panni di un pugile. Si tratta dell’opera del pittore Wainer Vaccari che ha voluto in questo modo individuare lo spirito dell’artista e dell’uomo.
Neanche la confezione dell’album tradisce le idee di Celentano: è realizzata in uno speciale packaging ecologico.
22/11/2007 – La Stampa