(di Elisabetta Malvagna)
ROMA – Alla Mostra del Cinema di Venezia aveva espresso il desiderio di realizzare un film su Gesù. Nel frattempo Adriano Celentano, moderno profeta nazionale, irrompe su Internet con un video ambientalista, intitolato Sognando Chernobyl, che ripropone con forza e toni apocalittici temi a lui cari da quarant’anni. Il Molleggiato sceglie la rete per lanciare il primo dei due inediti del best in uscita il 28 novembre. Un best bi-tematico composto da un cd che raccoglie alcune delle sue più belle canzoni d’amore, e un altro con alcuni tra i brani più importanti che trattano temi sociali. Il mini videoclip – disponibile da oggi in download e streaming su tutti i più importanti portali web e telefonici – anticipa il primo inedito del suo nuovo best-album. Le immagini del video – disastri ambientali, centrali nucleari, fiamme e incendi devastanti, gente che corre nelle strade per sfuggire a un’imminente fine del mondo – scorrono su musica e testo scritti da Celentano.
Per confluire in un ritornello dai toni poco rassicuranti, ‘Tutti quanti insieme salteremo in aria bum!’. Il video, prodotto dal Clan Celentano, parte con le immagini di un sole coperto da minacciose nubi nere, sulle quali si staglia la figura di una sorta di Messia in cammino verso un immaginario orizzonte. Il testo è a metà tra un allarme e una preghiera: sotto accusa gli “attacchi atomici in nome dell’energia” e l'”inevitabile scioglimento dei ghiacciai della Groenlandia” che “causerà poi la scomparsa di città meravigliose come Venezia”. Proprio a Venezia l’ex ragazzo della via Gluck aveva detto: “Sarebbe bello se non dico la nazione intera ma almeno una regione fosse data in mano a filosofi e saggi”.
E infatti, dal video traspare tutta la preoccupazione di Celentano rispetto a una generalizzata mancanza di saggezza da parte di chi ha in mano i destini del mondo. E così mette in guardia anche dalla minaccia dei gas “di cui siamo già contaminati” e delle scorie nucleari che portano “il cancro nelle case dei cittadini”. Ma anche dei pericoli del libero commercio, della globalizzazione. Cita quindi il più grande disastro nucleare della storia, quello di Chernobyl, i cui figli sono “già sparsi per tutto il mondo”. Tra un’immagine e l’altra, quella di un esercito di giovani uomini in completo nero. Camminano ordinati e minacciosi (citazione di The Wall dei Pink Floyd?), chiaro riferimento ai businessmen senza scrupoli attenti solo al profitto. Nella clip c’é anche Al Gore, preso invece come esempio da seguire per le sue battaglie ambientaliste (nonostante la veridicità delle sue tesi sia stata contestata).
La particolare durata di questo mini video-clip, di due minuti circa, è stata la scelta di Celentano per non influenzare attraverso le immagini chi ascolterà il brano, che nella sua versione integrale è una suite di oltre dieci minuti.
24/10/2008 – Ansa