Ci sono Jannacci, Bramieri, Alda Merini, Gaber, Nanni Svampa, Fogar, per citarne solo alcuni. Tutti quelli che hanno fatto grande Milano hanno collaborato, con una canzone, una poesia, direttamente o per interposta persona, ai 9 volumi della memoria che l’assessorato al Decentramento Territoriale del Comune ha pubblicato. Ne manca uno. Un milanese che non ha voluto dare il suo contributo: Adriano Celentano, cui era stata chiesta la liberatoria per inserire il testo della sua canzone sulla via Gluck nel volume della zona 2 e che ha risposto di no.
I volumi raccolgono i ricordi della città, attraverso le testimonianze degli anziani che frequentano i Centri aggregativi multifunzionali e dei meneghini celebri. A giugno la curatrice della collana scrive al Celentano Clan spiegando il progetto: «Sarebbe molto gradita l’autorizzazione a pubblicare il testo della canzone “Il ragazzo della via Gluck” accanto, se possibile, al ricordo del rapporto che ha legato Adriano Celentano alla zona che ha descritto, cantato e reso leggenda». La risposta che arriva non lascia adito a dubbi:
No, niet, nein. «Siamo spiacenti di doverLe comunicare – scrivono – che i ns. impegni contrattuali non ci consentono di rilasciarLe l’autorizzazione richiestaci». Niente autorizzazione a pubblicare gratuitamente la canzone e niente testimonianza. «Celentano è molto lento – commenta l’assessore Gallera -. Tutti hanno accettato, tranne lui. Va in televisione a fare il paladino dei poveri e poi nega al Comune la pubblicazione di un suo testo».
03/12/2005 – Il Giornale