Nella prima puntata un collegamento via web con il più temuto predicatore del Paese: Beppe Grillo. Nella successiva, un dialogo che potrebbe fare anche più clamore: quello con il subcomandante Marcos, il guerrigliero a capo dell’Esercito di liberazione del Chiapas messicano, icona del mondo no-global. E poi, nell’ultima serata, la presenza congiunta di tutti gli epurati della Rai. E cioè: Michele Santoro, Enzo Biagi, Daniele Luttazzi. E anche Paolo Rossi.
Sono, o erano, queste alcune delle idee messe in piedi da Celentano e dal suo gruppo di autori per il programma Rockpolitik, in onda dal 20 ottobre su Raiuno. Solo ipotesi di lavoro: sulla carta molto più politik che rock. E che potrebbero far tremare i polsi ai vertici della Rai: già a primavera – in concomitanza con il referendum sulla procreazione assistita – la trasmissione è stata rinviata per timore di quello che il Molleggiato (che ha libertà totale sui testi) avrebbe potuto dire.
Comunque, ieri, Beppe Grillo ha precisato che non potrà essere presente – neppure virtualmente – alla prima puntata. «Celentano mi ha invitato – spiega -. Sarebbe stato divertente, ma ho ancora un contenzioso con la Rai che va avanti dal 1993: tra un pò c’è la Cassazione e quindi è meglio star fuori. Non avevo pensato di andare in studio, però mi spiace comunque». L’ipotesi era quella di un collegamento con una webcam al blog dello stesso Grillo. Il comico, però, lascia le porte aperte: «Per ora stiamo parlando con gli avvocati, non credo si riuscirà a risolvere, ma non si sa mai. Comunque il programma di Celentano sarà straordinario». L’accoppiata Celentano e Grillo sarebbe stata esplosiva: i due predicatori più temuti del Paese, i due Savonarola pacifisti, ambientalisti, che si battono contro poteri forti, ingiustizie, speculazioni, propaganda commerciale, consumismo sfrenato, insieme a parlare di un possibile mondo migliore. In diretta, senza rete, senza censure. E tra l’altro attraverso il mezzo libero per eccellenza: il web, sistema scelto da Grillo per divulgare il suo «verbo» da quando non ha più accesso alle televisioni generaliste. Celentano, comunque, potrebbe collegarsi con il blog anche senza la presenza video dell’attore. «Chiunque può accedere al mio forum – dice il comico -. È aperto a tutti». E aggiunge: «Stiamo conducendo grandi campagne: più si diffondono meglio è».
Se l’accoppiata Grillo-Celentano sarebbe esplosiva, un collegamento con il subcomandante Marcos farebbe ancor più clamore. Il rivoluzionario zapatista dal volto coperto da un passamontagna, difensore dei contadini del Chiapas, potrebbe confrontarsi con Celentano sui mille risvolti delle ingiustizie sociali e dell’oppressione dei popoli. Ma siamo nel campo delle ipotesi.
Rockpolitik conferma comunque il suo titolo: tra le altre idee ci sarebbe infatti quella di dare voce ad alcuni stranoti epurati della Rai. Della ipotetica lista di invitati farebbero parte Daniele Luttazzi, Michele Santoro ed Enzo Biagi, allontanati da anni dall’azienda pubblica. E anche il comico Paolo Rossi, il cui Molière venne messo all’indice nel 2004. I quattro, interpellati, smentiscono di essere stati invitati. Per ora. Nel caso, Luttazzi, «accetterebbe volentieri». Del resto l’annuncio di una loro partecipazione metterebbe in grande allarme i vertici dell’azienda pubblica. Già Michele Bonatesta, della vigilanza Rai, ieri ha invitato Celentano a «non prestarsi a propaganda faziosa».
Per ora le presenza certe di Rockpolitik restano Roberto Benigni, Luisa Ranieri come partner femminile, i comici Maurizio Crozza e Antonio Cornacchione. Tra i cantanti atteso Luciano Ligabue.
di Laura Rio
06/10/2005 – Il Giornale