Ci ha lasciati Chuck Berry, “papà” del rock and roll e di… Adriano Celentano
Oltre ad essere il figlio della foca sono anche figlio di Chuck Berry!
Una frase emblematica, pronunciata da Adriano Celentano nella puntata di Fantastico 8 del 5 dicembre 1987.
La mia voce è andata, i miei polmoni non funzionano più bene, non ci vedo molto. Ma voglio ancora fare musica!
Aveva detto così pochi mesi fa Chuck Berry, in ottobre, quando aveva compiuto novant’anni.
Un’icona, una leggenda che dal 1955 in poi ha ispirato decine di altri artisti di fama internazionale che, grazie alle sue canzoni, sono cresciuti e diventati grandi.
Se volete chiamare il rock in un altro modo chiamatelo Chuck Berry.
ebbe modo di dire John Lennon.
Come dargli torto?
Fu proprio Chuck a dare un “senso” alla chitarra elettrica, la sua tecnica chitarristica era spettacolare, i suoi riff fecero scuola presso tutti i musicisti venuti dopo di lui. Ha sfornato canzoni mitologiche come “Johnny B. Goode“, “Rock and Roll Music“, “Memphis, Tennessee“, “Roll Over Beethoven“, “Maybellene“, “Sweet Little Sixteen” o “You Can’t Catch Me” e in scena si accompagnava con il suo caratteristico “passo dell’anatra” che vanta mille imitazioni, la più celebre delle quali è quella di Angus Young degli AC/DC.
I primi a scoprirlo al di qua dell’oceano furono i gruppi come Beatles e Rolling Stones, ma anche in Italia non siamo stati da meno.
E’ del 1959 il film “Dai Johnny Dai!” diretto da Paul Landres e interpretato da numerosi cantanti dell’epoca, con il titolo ispirato proprio dalla hit evergreen “Johnny B. Goode” di Berry. Nel nostro paese questo film è stato rimaneggiato e immesso nelle sale nel 1961, girando ex novo e aggiungendo due sequenze (una all’inizio e la seconda a fine film) nelle quali compare proprio Celentano che canta due sue canzoni del periodo, “Impazzivo per te” e “Rock matto“!
Siamo agli esordi della carriera di Adriano, una carriera nata proprio grazie alla sua voglia di “imitare” nello stile e nelle movenze, i big del rock and roll americano come Richards, Elvis, Haley e …Berry!
Celentano sin dal 1957 non smetterà mai di cantare (e molleggiare) nei suoi concerti, nelle trasmissioni tv e anche in molti dischi successivi, le cover di questi grandi inventori del Rock ed è proprio grazie a lui che la musica di Berry e company entra nelle orecchie degli italiani a tambur battente in un’epoca nel quale la musica melodica e sdolcinata fa da padrone.
Ma torniamo alla citazione iniziale, quella in cui Adriano si dichiara affettuosamente “figlio” di Chuck Berry.
Durante quella puntata di Fantastico 8, il cantante americano, eseguì dal vivo “Memphis Tennessee“, “Let It Rock” e “Tutti frutti“, quest’ultima eseguita in duetto proprio con il Molleggiato. Ecco il video di quei fantastici 13 minuti.
https://youtu.be/LMFdO2sLVGI
Nel 2007 si è sfiorata l’occasione di rivederli insieme su un palco per il concerto del Primo Maggio in piazza San Giovanni. Si celebravano i cinquant’anni di rock italiano e fra gli ospiti, c’è Chuck Berry. Viene invitato anche Adriano, quasi all’ultimo secondo… ragion per cui, declina l’invito. «Grazie per l’invito», ha detto il Molleggiato. «Sarei stato felice di festeggiare questo anniversario insieme a voi, ma avendo ricevuto questo invito in ritardo non faccio in tempo a essere sul palco, ma sarò tra i milioni di persone che vi seguiranno in tv».
Sono così triste nel sentire della morte di Chuck Berry. Voglio ringraziarlo per tutta la musica e l’ispirazione che ci ha dato. Ha illuminato la nostra adolescenza, ha “soffiato” la vita nei nostri sogni di diventare musicisti e artisti. I suoi testi brillavano sopra tutti gli altri e hanno gettato una luce strana sul sogno americano. La sua musica rimarrà dentro di noi per sempre.
Mick Jagger scrive così oggi su Twitter.
Anche noi fans di Adriano, implicitamente, ti dobbiamo molto Chuck. Grazie di tutto e… Go, Chuck Go!
Fabrizio