I vertici della kermesse, in occasione del restauro della pellicola diretta e interpretata
dal Molleggiato, hanno organizzato una serata speciale in suo onore
Adriano sbarcherà al Lido il 4 settembre, per festeggiare il suo film più personale
Una favola surreale, pop ed ecologista. E l’interesse mediatico è assicurato
di CLAUDIA MORGOGLIONE
ROMA – Nel 1975, Adriano Celentano non era ancora il divo nazional-popolare, protestatario e carismatico capace di muovere oceaniche folle televisive. Il guru che ha riportato in video, in una sua celebre trasmissione, gli allora esuli berlusconiani Michele Santoro e Sabina Guzzanti; che coi suoi videointerventi al Vaffa2-day ha infiammato il popolo di Beppe Grillo; che con la sua recentissima apertura al governo del Cavaliere ha acceso il dibattito sui giornali. No, all’epoca il già ex ragazzo della via Gluck era “solo” un cantante autorevole, nonché attore votato soprattutto alle commedie. Eppure, proprio 33 anni fa, uscì nelle sale un film scritto, diretto e interpretato da lui – molto strano, molto pop – che, visto col senno di poi, lascia intravedere il lato visionario, messianico, del personaggio.
Quel film si chiama Yuppi Du, è interpretato anche dalla moglie Claudia Mori e da Charlotte Rampling, e per anni è rimasto nel’oblio. Finché un ente cinematografico di antica nobiltà come la Mostra di Venezia non ha deciso di tirarlo fuori dagli archivi: la pellicola, restaurata dopo un paziente lavoro durato due anni, sarà uno degli eventi-clou della prossima edizione della kermesse, che si svolgerà sulla Laguna dal 27 agosto al 6 settembre.
Una rassegna che sarà sicuramente ricca di eventi cinefili e di partecipazioni divistiche (basta pensare che il film d’apertura sarà Burn after reading dei fratelli Coen, con George Clooney e Brad Pitt), e che – questa la novità di oggi – porterà al Lido di Venezia anche lui, Celentano: la sera del 4 settembre parteciperà alla serata in suo onore. L’appuntamento è per le 22, alla Sala Grande del Palazzo del Cinema. Quando verrà proiettato – appunto – Yuppi Du.
Una pellicola che, sorprendentemente, non è mai uscita né in videocassetta né in dvd. E che, forse anche per questo, era caduta nel dimenticatoio. Eppure il 7 marzo 1975, quando debuttò nelle sale, ebbe un immediato successo, raccolse ottime critiche e ottimi incassi. E fu apprezzata anche al suo passaggio al Festival di Cannes. Per non parlare del boom dell’omonimo, cantilenante brano musicale – cantato ovviamente da lui, Adriano. O dell’immagine della locandina – col protagonista in piedi di spalle, le braccia a uccello – che non poteva passare inosservata.
Dopo questo film – una sorta di parabola ecologista, che rinforza in qualche modo i temi già presenti nel testo del Ragazzo della via Gluck – Celentano riprese, dal punto di vista cinematografico, un percorso puù consueto. Ancorandosi con forza al filone della commedia all’italiana, e partecipando ai grandi successi di botteghino di autori come Castellano & Pipolo. Film né d’autore ma nemmeno platealmente trash, prodotti medi dell’epoca che difficilmente potrebbero trovare posto in una rassegna giustamente snob come Venezia.
Insomma: Yuppi Du è rimasto una sorta di episodio isolato, nella sua filmografia. La pellicola racconta la storia, molto immaginifica e musicale, di un barcaiolo veneziano (le riprese si svolsero anche in Laguna) che si ritrova bigamo, in una favola surreale con una forte influenza evangelica, mistica. Un’opera che ha tra le sue sequenze cult la danza del protagonista con una Rampling seminuda.
Secondo i vertici della Mostra (presieduta da Marco Muller), un gioiello da riscoprire. E anche un’occasione per creare un bel po’ di clamore intorno alla kermesse, visto l’annunciato sbarco al Lido di Celentano: un personaggio che, qualsiasi cosa dica o faccia, inevitabilmente fa notizia. Specie in versione guru dei nostri tempi.
28/05/2008 – La Repubblica