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Claudia Mori: amiamo molto i cavalli, lo prendiamo per un complimento…

di Maria Pia Fusco

Il volto equino più famoso tra i cineasti italiani? «Non è un´offesa per Adriano, non ci siamo turbati. Lui ed io amiamo moltissimo i cavalli, lo prendiamo per un complimento», dice Claudia Mori replicando all´articolo del settimanale tedesco “Der Spiegel” che critica la Mostra di Venezia di quest´anno definita «troppo patriottica» e polemizza sull´opportunità di dedicare un evento, il 4 settembre, al film di Adriano Celentano “Yuppi Du”, vecchio di oltre trent´anni.

«Non capisco l´accusa di patriottismo, se c´era un´occasione per valorizzare il cinema italiano dopo l´affermazione a Cannes, era proprio questa Mostra: in realtà usano il cinema e Venezia per un attacco più generale all´Italia. Mi stupisce che parlino di “Yuppi Du” come se scoprissero solo ora che è un film del ‘75. Ma a parte questo devo dire che se dalle frasi estrapolate dal contesto si pensa ad una critica negativa del film, leggendo per intero l´articolo ne viene fuori un giudizio positivo».

Secondo la Mori, il settimanale tedesco sottolinea il fatto che il film anticipi molti temi di grande attualità. «Yuppi Du è definito un musical, ma non lo è. È un film indefinibile, molto serio, una serietà alla Adriano che usa comunque e sempre l´ironia, anche su argomenti come la violenza sulle donne – nel film c´è un tentativo di stupro – le morti bianche, gli scioperi, le disuguaglianze sociali. Allora, nel ‘75, non erano temi molto frequentati dal cinema. E il finale è molto amaro, con la donna che, pur amandolo, lascia il protagonista per seguire un uomo ricco. Era il crollo di tanti ideali, il segno che il valore del denaro cominciava a dominare il mondo. Con tutta l´ironia di Adriano, resta un finale tragico…».

Ancora Il Molleggiato
Con Celentano e Charlotte Rampling, Claudia Mori è nel cast del film. Che andò a Cannes «dove fu accolto benissimo e avrebbe vinto la Palma d´oro come opera prima se non fosse venuto fuori che in realtà Adriano aveva già firmato un´altra regia con Piero Vivarelli, “Super rapina a Milano”. Quando Yuppi Du uscì in Italia ebbe molto successo, gli incassi furono straordinari, anche inaspettati. E forse allora non si capì fino in fondo la forza dei temi».

Ma Yuppi Du non uscì mai dall´Italia: così volle Celentano. «Veramente di richieste dall´estero ce ne furono parecchie, ma Adriano voleva proteggerlo con un certo tipo di promozione, voleva garanzie che non riuscì ad ottenere e piuttosto che mandarlo in giro per il mondo senza controllo preferì ritirarlo dalla circolazione. Tre anni fa è capitato che lo vedesse Marco Muller e ci chiese subito di riproporlo alla Mostra. Ma la copia era troppo deteriorata, non ce la sentivamo di mostrarlo così com´era. Ci sono voluti tre anni per restaurarlo e finalmente ci siamo. Non sappiamo come andrà, ma siamo molto felici di esserci».

27/08/2008 – La Repubblica

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