ROMA – Dicono che sia una donna esigente – con gli altri e prima di tutto con se stessa – e difenda fino in fondo quello che fa. Claudia Mori ha lavorato al fianco del marito Adriano Celentano nei varietà; ha cantato e recitato con lui; da produttrice di fiction ha dimostrato di avere carattere, portando sullo schermo le storie di De Gasperi, Einstein, Basaglia. Si è sempre tenuta lontana dalle telecamere ma dal 10 settembre su RaiDue torna come giurata di X-Factor al posto di Simona Ventura.
Signora Mori, perché ha accettato di entrare nella giuria?
“Forse per curiosità. Quando Giorgio Gori mi propose di entrare in X-Factor gli chiesi: “Perché proprio io?”. Da anni sono lontana, per mia scelta, dalla “ribalta”. Mi disse che a suo parere avevo il carattere giusto, la competenza, la popolarità e la simpatia da parte del pubblico e soprattutto ero “spiazzante” come proposta televisiva. Circa essere “spiazzante” concordo, sul resto, è tutto da verificare. Potrei anche essere talmente diversa da ciò che le persone sono abituate a vedere in tv che potrei essere la persona sbagliata per questo programma. ecco perché sono curiosa. Spero di non deludere Antonio Marano e Gori che mi hanno voluta con tanta convinzione”.
Che pensa dei talent show?
“Dei talent show, in generale, per ciò che propongono e per come sono realizzati, non penso bene. X-Factor credo sia diverso dagli altri. A mio parere è il migliore e ha le caratteristiche e le potenzialità per essere un trampolino di lancio per un vero talento. Il difficile è scovarli questi talenti”.
Cos’è per lei il talento?
“La diversità. L’unicità. Non è facile individuarla e spesso viene sottovalutata. Certi artisti particolarmente “strani” e precursori, possono trarre in inganno”.
Come si aspetta di essere accolta da Morgan e la Maionchi?
“Non mi aspetto nulla di particolare ma penso che ci sarà stima e simpatia. Se poi così non fosse, non me ne farei un problema. Così come immagino non lo sarebbe per loro”.
Col suo arrivo ci saranno cambiamenti nel format?
“Non credo ci siano stati, e non so se ce ne saranno in futuro. Almeno a me non risulta. Non conosco i precedenti ma se dovesse accadere spero sia per migliorarlo. Io non ho proposto nulla in tal senso tranne avvisare gli autori e i produttori che la mia scelta dei cantanti sarà molto selettiva”.
Ha vissuto molti ruoli nella sua vita: cantante, attrice, produttrice, moglie madre. Quale preferisce?
“Le scelte della mia vita sono state soltanto mie. Certi ruoli fanno parte del bagaglio di ogni essere umano e in questo caso, di una donna. Preferisco essere l’insieme di tutti. Ma se proprio vuole che risponda come se fossimo a un quiz, aver conosciuto Adriano è stata la “scelta” più entusiasmante ancora oggi”.
È difficile essere la moglie di Celentano?
“Non è mai facile essere la moglie o il marito di qualcuno. Condividere la vita in ogni sua sfaccettatura con un’altra persona che decidi di sposare nel momento della massima passione e amore. Il difficile viene col tempo che passa, quando tutto si palesa nel bene e nel male e se non c’è un progetto d’amore più ampio, è facile arrivare alla separazione. Oggi è più difficile trovare le motivazioni per stare insieme tutta la vita, desiderandolo. Ci sono più stimoli in senso opposto. Amarsi nel rispetto reciproco, senza condizionamenti, difendere le proprie idee e ruolo, scegliere… Io ho avuto la fortuna di non aver mai dovuto rinunciare a essere me stessa. Con le mie idee, con le mie scelte, con i miei limiti e errori. Non è stato facile ma ci siamo riusciti io e Adriano. Per merito di tutti e due. L’amore che ci unisce da 45 anni lo abbiamo protetto sempre. Senza ipocrisie. Desiderando di voler vivere per sempre insieme”.
Cosa risponde a chi dice che lei è la Yoko Ono italiana?
“Non so cosa rispondere perché è un’idea stupida e in fondo maschilista. Non ho mai sentito fare gli stessi paragoni riguardo a un uomo. È dura da accettare e digerire che una moglie possa anche essere una professionista brava, indipendentemente dal suo ruolo di moglie. In fondo se riflette, c’è sempre questo sarcasmo fastidioso anche da parte delle donne nei confronti delle altre donne. Purtroppo temo che l’Italia sia ancora oggi una piccola nazione… provinciale. Comunque Yoko Ono mi piace e credo sia una persona intelligente”.
Il mondo della musica è cambiato in meglio o in peggio?
“Credo in peggio. Mancano innanzitutto le case discografiche degne di questo nome. Ora ci sono finanziatori che spesso non amano la musica e artisti umiliati nel trovarsi di fronte a logiche finanziarie che nulla hanno a che fare con l’arte e la cultura. Con queste logiche il Rinascimento non ci sarebbe stato”.
24/07/2009 – La Repubblica