Cosa c’entra l’Inter con il Subcomandante Marcos?
Cosa c’entra l’Inter con il Subcomandante Marcos? E con Chavez? E perché Celentano si interessa a loro? Perché il 5 maggio 2002 è una data che resterà drammatica nella storia della squadra nerazzurra, ancora più cruda alla luce degli scandali calcistici? Sarà poi così vera e credibile l’immagine del calciatore vitellone e superficiale che molti campioni si portano cucita addosso? Bruno Bartolozzi, giornalista insurgente e sempre curioso, è stato responsabile della comunicazione e poi team manager della squadra più divertente, geniale, masochista, nevrotica e pulita del calcio italiano. Per anni si è trovato a stretto contatto con ragazzi giovani ma non banali, come li vorrebbe l’icona del calciatore medio, e ha tentato di trasmettere loro la sua passione e il suo impegno per la causa zapatista e per le lotte di giustizia e libertà di Marcos e dei suoi. Un rapporto prima solo epistolare e poi diretto con l’EZLN, uno scambio di umanità agli antipodi che ha fatto riscoprire valori irrinunciabili e ha trasformato l’Inter nella squadra più degna (parole di Marcos) e amata dell’America Latina. In questo libro – che descrive gli avvenimenti tra il 2004 e il 2006, con una serie di flashback che toccano la vita della squadra nerazzurra dal 2001 in poi – c’è l’avventura di Bartolozzi, quella degli atleti nerazzurri, la cronaca della lotta rivoluzionaria nel Chiapas, un intimo Massimo Moratti e tutta una bellissima serie di episodi nascosti che aiutano a non perdere fiducia in un calcio che, a volte, sa essere davvero degno e pulito.
La màs digna. L’Inter, il Subcomandante Marcos e i misteri del 5 maggio.
Bruno Bartolozzi
Baldini Dalai Editore
pp. 248, 16,50 euro
In libreria dal 27 giugno
01/07/2006 – Affari Italiani (Canale di Libero)