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Del Noce contro Celentano: mi sospendo

ROMA – Fabrizio Del Noce, direttore di Raiuno, potrebbe autosospendersi, considerato che la piena autonomia editoriale concessa ad Adriano Celentano per il suo prossimo «Rockpolitik» impedisce qualsiasi forma di verifica. Del Noce si prepara a comunicarlo in una lettera al presidente della Rai Claudio Petruccioli e al direttore generale Alfredo Meocci. «La libertà editoriale concessa a Celentano – ha spiegato Del Noce dopo l’incontro con l’artista a Milano – rappresenta un’anomalia assoluta, mai vista in tutte le reti Rai. Sto valutando la possibilità di chiedere un’autosospensione dai miei doveri di direttore per quanto riguarda lo show: se non posso esercitare il controllo editoriale, sono di fatto già autosospeso. Vorrei sapere, infatti, chi vigila in questo caso. Per quanto mi riguarda, si potrebbe anche eliminare in quelle ore il marchio di Raiuno all’angolo dello schermo».

L’INCONTRO – «L’incontro con Celentano – ha raccontato Del Noce – è andato bene sul piano umano, si è svolto in un clima quasi affettuoso, ma sul piano dei contenuti siamo rimasti su binari paralleli di non comprensione. Della parte ‘rock’ – ha ironizzato il direttore di Raiuno – ho capito tutto bene, pur essendo digiuno di questo tipo di musica. Della parte ‘politik’, non ho capito pressoché niente, pur essendo stato deputato e avendo quindi una certa dimestichezza con la materia. Celentano dice che non mi devo preoccupare e che il suo programma vuole unire, non dividere: ma penso che per lui unire significhi che nessuno deve capire con certezza quello che ha voluto dire, ma ciascuno lo interpreta a modo suo».

EQUILIBRIO – Nel clima di assoluta segretezza che circonda gli ospiti e i temi del programma, Del Noce ha anche raccontato il dialogo “surreale” con il Molleggiato: «Mi ha chiesto: “Bush ti va bene?”. Io gli ho risposto: Bush sì, ma tutti gli altri no. Non c’è un nome di quelli che circolano sui giornali che mi vada bene: non vedo equilibrio – ha sottolineato il direttore di Raiuno riferendosi alle indiscrezioni su personaggi come Santoro, Luttazzi, Biagi, la Guzzanti – ma vedo piuttosto tutte persone schierate da una parte. Celentano sostiene che sarà lui a garantire il riequilibrio: ma il riequilibrio va realizzato attraverso una linea editoriale, non con l’interpretazione personale di una linea editoriale». Il servizio pubblico, ha ribadito Del Noce, «non può certo abdicare al controllo editoriale, che è una cosa diversa dalla censura. Credo che sia assolutamente sbagliato consentire a una persona, seppure un grande artista, di andare in onda senza sapere quello che dirà».

MANI AVANTI – Del Noce ha rivendicato di aver posto il problema dell’autonomia editoriale di Celentano fin dalla firma del contratto, a dicembre 2004, quando il direttore generale era Flavio Cattaneo: «La trasmissione è stata approvata a furor di popolo: nessuno, dentro e fuori l’azienda, ha considerato la possibilità che un programma che vada in onda senza controllo editoriale leda lo spirito del servizio pubblico. La mia posizione l’ho detta subito con chiarezza: se non succede nulla va bene, ma se succede qualcosa, avevo già sollevato il problema. Non dimentichiamo che siamo alla vigilia delle elezioni e i nervi sono più scoperti da parte di tutti. La responsabilità editoriale è un problema serio: non voglio che poi si dica che non ho controllato».

11/10/2005 – Corriere della Sera

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