Secondo la Celentano «uso privato della tv pubblica»
di SIMONETTA ROBIONY
ROMA
Minaccia una querela Fabrizio Del Noce contro Claudia Mori, la moglie di Adriano Celentano, accusandola di aver fatto una ricostruzione «falsa e lesiva della sua professionalità» riguardo agli avvenimenti che hanno portato alla cancellazione dello show di Teo Teocoli. Cosa ha detto Claudia Mori? Ha detto che Del Noce fa «un uso privato della tv pubblica e questo è una danno per la Rai». Che Teocoli ha pagato con l’ostracismo forse perché, e questa è una battuta, somiglia ad Adriano, forse perché, e questa non è una battuta, Del Noce detesta il Clan. Poi ha anche aggiunto: «Lui è direttore dai tempi di Berlusconi, ora c’è Prodi ed è ancora direttore. Chissà, magari quando torna Berlusconi lo licenzia».
Lo scontro tra Claudia Mori da una parte e Fabrizio Del Noce dall’altra ha radici lontane. Al tempo dell’ultimo show di Adriano, Del Noce, con una decisione assai criticata, si autosospese perché non potendo controllarne i testi si sentì esautorato. Lo show fu un successo ma questo non è bastato a metter pace tra i due, anche se, fanno notare in Rai, la fiction su Rino Gaetano prodotta dalla società della Mori, se Del Noce si fosse opposto in odio al Clan, non sarebbe stata messa in cantiere. Con Teocoli, invece, le cose sono andate di nuovo storte. Teo e Adriano sono amici fin da ragazzi, le famiglie si frequentano, le mogli si sono simpatiche. Il Clan, il famoso Clan Celentano, continua evidentemente a esercitare grande forza d’attrazione. Anche quando ufficialmente non ci entrerebbe nulla. Racconta, infatti, Bibi Ballandi, il re dell’intrattenimento Rai, che l’idea di questo programma era nata durante lo spettacolo di Morandi, dall’incontro tra Diego Cugia, uno degli autori, lui, e Teocoli. Ballandi assieme a Teocoli e a Cugia, avevano incontrato due volte per discuterne il direttore Del Noce: «Quindi è inesatto quanto afferma Teocoli di non aver mai visto Del Noce». Cugia aveva pensato a un progetto e a un titolo, «Ero povero e facevo schifo»: quattro puntate da sabato 17 marzo a sabato 7 aprile. E’ a questo punto, mentre Teo è in teatro e Cugia con altri scrive, che esce fuori il nome di Claudia Mori: Teocoli chiede che diventi la produttrice associata con Ballandi e che a lui tocchi la direzione artistica. La proposta sarebbe nata, dicono i pettegolezzi, da chiacchiere femminili. «Perché – avrebbe detto la moglie di Teocoli -, Adriano ha avuto la direzione artistica e a Teo non la danno?». E Claudia Mori pronta: «Se io divento produttore esecutivo, Teo potrebbe ottenerla». Del Noce, però, non ha voluto sentire ragioni. Niente direzione artistica.
Il caso Celentano è un caso unico come il festival di Sanremo. Non si può fare. Teocoli, addoloratissimo, sostiene che allora avrebbe fatto marcia indietro rinunciando con una lettera alle sue pretese. La Rai fa intendere che c’era anche una questione di date. Il guaio ormai era fatto. Del Noce non è tornato indietro. «Perché aveva ragione – spiega Ballandi -. Le regole erano state rispettate. La Rai è stata corretta. Peccato solo che, con questo diniego, abbia perso un Teocoli in stato di grazia». E Cugia? Che dice il più provocatore degli autori tv che s’è visto cancellare il suo lavoro? Cugia non parla: «Mi imbarazza la bassezza di questa polemica».
15/01/2007 – La Stampa