Prete sul Molleggiato a Sanremo: «Sì alle critiche per migliorare».
Anche Don Andrea Gallo, il prete di strada citato da Adriano Celentano, in un colloquio con La Stampa, vuole dire la sua sul ciclone causato dal Moleggiato a Sanremo. La cui partecipazione ha segnato la sua condanna da una buona parte dell’opinione pubblica, specialmente filocattolica.
DON GALLO: «I GIORNALI NON DEVONO CHIUDERE». «Dire di chiudere i giornali no, è un po’ troppo. La libertà di stampa, per me che ho fatto la Resistenza è sacra». Questo il commento di Don Andrea Gallo, che aggiunge: «Voglio chiamare Adriano, che considero un fratello, e ne parleremo insieme. Gli voglio dire: facciamo una battaglia per migliorare Avvenire e Famiglia Cristiana, perché siano aperte alle istanze degli ultimi. Criticare è giusto, si deve. Ma chiudere proprio no».
Il prelato spiega: «La sua predica la sottoscrivo, a parte la faccenda dei giornali. Del resto, se lo si chiama poi non si può cadere dal pero: lui è quella roba là. E se lo può permettere».
PRETE: «CRITICARE PERÒ È GIUSTO». Don Gallo aggiunge su Celentano: «Si è presentato come un cristiano che dà il suo grido. L’obbedienza cieca non è una virtù. Il dissenso verso la Chiesa che amiamo è un atto di fedeltà ai suoi principi fondamentali e le reazioni a posizioni scomode, come la sua, sono un segno vitale».
DON BIASIMATO PER AVER SOSTENUTO DORIA DEL PD. Quanto alle primarie di Genova, che hanno visto vincitore Marco Doria, Don Gallo respinge le critiche arrivate dal Pd e da Marta Vincenzi, a partire da quella di essere «maschilista». Il prete sottolinea il suo stupore per le accuse a suo carico: «Prima mi attribuiscono meriti che mi sembrano esagerati. Poi mi attaccano. Ma qual è il mio reato? Avere capito che la gente lo avrebbe seguito? Doria può interpretare un modo nuovo di fare politica. Ha compreso l’immensa lontananza della gente dai partiti, da quei personaggi che scappano con la cassa».
19/02/2012 – Lettera43.it