Donati, a Mina
È cominciato tutto “COSÌ”
Ho conosciuto Aldo per caso nel 1987, in una discoteca dismessa. Lui stava facendo le prove con i suoi musicisti. Il mio fidanzato di allora, per quell’anno, aveva l’appalto per la fornitura del service audio-luci per la tournée. Durante le prove, io da dietro il mixer canticchiavo le bellissime canzoni che uscivano dagli altoparlanti. Il volume era alto, nessuno poteva sentirmi.
In una pausa caffè Aldo si avvicina e mi domanda: “Tu cosa fai, canti?”. Io cantavo nelle sale da ballo romane a mo’ di tappezzeria, come un disco inanimato; per ballerini impettiti attenti solamente a contare i propri passi. A quella domanda non sapevo come rispondere. Intimorita risposi con un timido “Sì”.
Mi chiese se avessi una canzone preferita tra quelle che stavano provando, e io : “C’è Così, quella di Mina“, e lui in romanesco: “See, è de Mina quanno se la scrive”. Mi disse che era lui, l’autore di quella canzone: e che soddisfazione, immensa gioia, gli aveva dato Mina quando l’aveva scelta per l’album Salomè. E poi, che lei aveva cantato anche Mio di chi per l’album Finalmente ho conosciuto il conte Dracula.
Davvero? Che figuraccia pensai. Mi chiese se volevo far parte del gruppo, gli mancava una corista.
I musicisti erano pronti! Io un po’ meno, mi tremavano le gambe, ma iniziai a cantare Così. Dopo quattro giorni ero sul palco insieme ad altre tre coriste nella prima serata di quella tournée.
Io e Aldo ci sposammo un anno dopo, era il 1988.
Mina ci fece un bel regalo di nozze. La sua voce calda e avvolgente cantava “Canzoni stonate” (Mogol-Donati) che nel 1981 aveva riportato Gianni Morandi al successo dopo anni di silenzio.
Ad Aldo piacque molto, anche l’arrangiamento e mandò i suoi complimenti a Massimiliano Pani, tramite un telegramma, allora si usava così. Poco dopo Max, ci invitò ad andare a Lugano.
Che emozione per me, mi sembrava impossibile! Ero nello studio di registrazione di Mina. Proprio lì dove lei con la sua voce, soffiava sui pentagrammi, e trasformava le note, in perle rare.
Max ci presentò il nonno: un uomo elegante e gentile, che sedeva dietro una scrivania; mi pare di ricordare, fosse bianca, oppure era lui che emanava tanta luce; ci presentò Caterine l’instancabile segretaria. Mina, ahimè, non c’era! Era a Milano.
Dopo cena a casa di Massimiliano, lui e Aldo presero a suonare. Io, ero certa che a Mina sarebbe piaciuta una canzone di Aldo, anche se allora aveva un testo per bambini. “La gallina brasiliana lo fa marrone, perché becca il cacao della piantagione, lei si sveglia la mattina tutta sorridente, stira le ali e del granturco non gli frega niente… Cacao cacao cacò co co co co…”
Chiesi ad Aldo di accennarla e Max dopo averla ascoltata gli disse di mandargli in seguito il provino. Di lì a poco Mina incise “Lo faresti”
“…Si, pronto?”
“Buongiorno, sono la signora Mazzini, c’è Aldo?”
“No mi spiace, sono la moglie, se vuole può lasciar detto a me?”
“Sa, Aldo mi ha spedito una cassetta, ma non riesco a capire una parola del testo, dopo motore e il resto ti piacerò”.
Mentre parlava io dall’altro capo del telefono riconoscevo la sua inconfondibile voce.
“Mi perdoni, ma lei è la signora, Anna Maria Mazzini?”
E lei: “Beh! Sì, sono Mina.”
“Allora mi scusi, mi scusi, mi scusi che riprendo fiato…
Io ero lì intenta a girare il sugo, guardando l’aspirapolvere minacciosa, mentre al telefono stavo parlando con la più grande cantante del mondo! No, no! Stavo sognando! Poi abbiamo continuato a parlare Così, semplicemente…
Mi disse: “Aldo nelle sue canzoni ha sempre la zampata”.
“Ah sì la parola, del testo! Continua così: … e con l’idea conquistadoras (l’amore ermosa non riposa) si inventa trucchi clamorosi, ti tocca e tocca a te, ti colpirà l’amore nero” (Amornero: testo di Pasquale Panella).
Quando la smetterò di cucinare?
Era una domenica del settembre 2009. A pranzo io e Aldo avevamo invitato Davide Pistoni il nostro arrangiatore.
La tavola era ancora apparecchiata, ma dei tortellini al ragù non si vedeva più neppure l’ombra; di vino rosso quello sì, ce n’era ancora e c’era anche una chitarra, Aldo e la sua voce…: “Senti Davide se ti piace questa”, e Davide: “Aspetta, ricomincia che la registro col telefonino e poi magari penso ad un arrangiamento”.
Un anno dopo mi chiama Davide e mi dice: “Ho pianto tutta la notte, ricordi quella domenica? Ti ho spedito un file, aprilo”.
Era da oltre un anno che non ascoltavo più la voce di Aldo. Lui era ancora vivo, o quasi. Fu un colpo in pieno petto, da soffocare l’anima. Quella melodia, quelle parole. Davide aveva cercato di ripulire la traccia, registrata sul telefonino, dai rumori di stoviglie e bicchieri e quant’altro, per poi accompagnare col piano, violini, violoncelli ecc. Aldo e la sua chitarra.
Con il nodo in gola chiamai Loriana Lana (autrice del testo), le avevo poco prima inoltrato il brano. Il telefono era disperato, come noi due, che nutrivamo ancora la speranza di ritrovare Aldo, che era lì, ostinato a resistere, senza però esistere.
Certo ci voleva coraggio a spedire a Mina un provino con quella qualità. Ma nella mia mente risuonavano insieme a quelle note, anche le parole di Aldo: “Questa canzone, solo Mina la può cantare”. Ero sicura che lei avrebbe capito. Troppo sensibile, troppo vera, per non apprezzare l’intensità di “Quando la smetterò”.
Quando ricevetti la mail di Max in cui mi scriveva che Mina l’aveva scelta, per il suo prossimo disco, non stavo più nella pelle!
Aldo lo sai che Mina ha scelto di inserire una tua canzone nel disco italiano più importante di questo giovane millennio? Quello che tutti, osavano solamente sperare di poterlo un giorno ascoltare. Un nuovo disco di duetti con Adriano Celentano. Sei sorpreso? Senti, senti: lui ha detto a Mina, che loro due erano sempre Le migliori. Così si sono messi di nuovo insieme a giocare, a creare, a cantare, come due, anzi quattro, anzi mi spiego meglio, anche se a te la matematica non piace. Diciamo: Mina+Adriano al quadrato = “Le migliori”.
Sapessi che belle canzoni, che interpretazioni.
Adriano canta una canzone anche da solo, si chiama “Il bambino col Fucile”, è fortissima!
“E Mina?”
“Ma certo! Mina da sola canta la tua: “Quando la smetterò”.
Come la canta poi! Avevi ragione solo Mina poteva cantarla.
Ma si, non preoccuparti, le ho mandato già un messaggio, le ho detto che sei onorato e che sei felicissimo.
È vero Aldo, Mina no. Non la smetterà mai di sorprenderci. Lei è Così, semplicemente.
Velia Abballe Donati
Aldo Donati è morto il 24 agosto del 2014
07/01/2017 – Fare Musica e Dintorni (www.faremusic.it)