«Adriano non è venuto perché l’evento non è stato trasmesso in modo democratico. La sua assenza è un modo per protestare». Seduta accanto a Bice Biagi, la figlia del grande giornalista scomparso, Claudia Mori è invece presente al Paladozza di Bologna. La moglie di Adriano Celentano era un’ospite annunciata alla serata evento di Michele Santoro, poi era corsa voce che invece non avrebbe partecipato. Ed invece, eccola presente. Con la massima convinzione: «Sono davvero molto preoccupata per lo stato di questo Paese». Che cosa in particolare la preoccupa? Lo stato dell’informazione? «Anche, certamente. Lei non è preoccupato? Ma non si tratta soltanto dell’informazione. Sono i toni che vengono utilizzati, soprattutto dal presidente del Consiglio che io trovo non accettabili. Io penso che chi governa dovrebbe governare per tutti, non dovrebbe puntare esclusivamente a dividere. E poi, in quel modo: quelli che amano contro quelli che odiano». Il premier ha definito le trasmissioni di approfondimento un pollaio. «Lo vede? Ma come è possibile? Una trasmissione a lui non piace e la fa chiudere. Io credo che sia la più assoluta normalità per una democrazia che l’informazione possa dare sui nervi a chi governa. Ma il bloccare le trasmissioni, invece, io non l’avevo mai sentito: è l’anormalità della democrazia». Il centrodestra sostiene che Santoro, Travaglio e gli oppositori del governo parlano dappertutto, e dunque non esisterebbe censura. «A me pare che se c’è una cosa che manca in questo Paese è proprio l’informazione. E il fatto che questa sera Santoro si sia dovuto organizzare da solo è la prova che il problema esiste. Per questo Adriano non è venuto». In che senso? «Lui voleva venire. Condivide nel modo più assoluto lo spirito di questo evento. Ma proprio la scarsità della copertura pubblica dell’evento lo ha spinto a non venire. È il suo modo di protestare» Che cosa l’ha più colpita nelle vicende delle ultime settimane? Le intercettazioni del premier per bloccare Santoro? «Senza dubbio. Io le ho trovate scandalose. E non sono fatti privati, visto che Berlusconi sta cercando di limitare un diritto di tutti».
Marco Cremonesi
26/03/2010 – Corriere della Sera