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Fossero tutti come Celentano

Dieci, cento, mille Celentano. Ci sono vip dello spettacolo e della politica che preferiscono non rispondere direttamente agli articoli che li riguardano. Che alzano il telefono e parlano con direttori ed editori. Adriano Celentano no: è una persona che non si nasconde dietro il silenzio e che rispetta la libertà dei giornalisti senza chiamare ai piani alti. Nel numero di sabato avevamo scritto che Vittorio Grattarola, architetto che firma tante operazioni immobiliari in Liguria, era uno degli autori dei testi del Molleggiato. Celentano e i suoi autori ci hanno chiamato direttamente, con cortesia e rispetto: “Noi non conosciamo assolutamente questo architetto. I testi, soprattutto in materia ambientale, li scrive Celentano”, hanno spiegato.

Ma come è potuto nascere l’equivoco? Abbiamo ricostruito ogni passaggio. Come di consueto avevamo fatto tutte le verifiche del caso. Avevamo, inutilmente, cercato di parlare con l’architetto. Vittorio Grattarola compariva effettivamente nei titoli di coda del programma Rock Politik come uno degli autori. Insomma, il telespettatore e il cronista erano tratti in errore, tanto che la notizia era già stata riportata altrove. E però è vero che l’architetto non ha scritto i testi di Celentano, ma soltanto quelli di Maurizio Crozza che era ospite fisso della trasmissione. Insomma, un equivoco di cui nessuno ha colpa, come hanno riconosciuto anche i collaboratori di Celentano. Così domenica abbiamo pubblicato una precisazione. E però non ci basta. E’ giusto che Adriano Celentano, che da decenni si batte con coerenza per la tutela dell’ambiente, non sia vittima di inesattezze proprio in questa materia. Celentano, è giusto che sappiano i nostri lettori, è sempre quello che si batte contro gli alberi di trenta piani e contro le speculazioni edilizie. Una volta tanto siamo contenti di essere stati smentiti.

25/08/2010 – Il Fatto Quotidiano

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