Il sindaco risponde alla nuova canzone del Molleggiato che appoggia i 5 Stelle: «Approssimativo come tutti i grillini»
di Michele Fullin
VENEZIA – Giornata di bordate incrociate su Venezia e la sua portualità, con affermazioni non sempre corrette nel descrivere la situazione. Da una parte l’autorevole quotidiano francese Le Monde, che ha sì magnificato il progetto di banchina offshore voluto dall’Autorità portuale, ma ha anche stigmatizzato l’assenza di iniziative volte a limitare l’impatto della crocieristica sulla città.
Nel pomeriggio di ieri, è stata diffusa una canzone di Adriano Celentano contro la politica e a sostegno di Beppe Grillo e del suo movimento. Sbagliando però bersaglio. “Fino a quando il Comune di Venezia/non fermerà quei mostri che galleggiano giganteschi/orribili navi che sembrano palazzi/che devastano la laguna/I politici non si accorgono/che quando la bellezza morirà/loro saranno i primi a sprofondare“.
Il sindaco Giorgio Orsoni è rimasto allibito, dopo le battaglie compiute dalla sua amministrazione per allontanare le grandi navi dal bacino di San Marco. «È la manifestazione della superficialità e dell’approssimazione di chi supporta Grillo – commenta a caldo – evidentemente queste persone amano le cose ad effetto e approssimate. Il Comune di Venezia non ha purtroppo nessuna competenza in materia di traffico marittimo, come è noto a tutto il mondo. Anche se questa competenza l’abbiamo chiesta al Governo».
Il presidente dell’Autorità portuale, Paolo Costa, risponde invece così: «Cerco da quasi un anno di togliere le navi da San Marco, come ben sa chi non gioca sulle parole, e abbiamo anche trovato la soluzione per non gettare il bambino con l’acqua sporca facendo arrivare le navi da dietro. Se ho l’ok comincio anche domani. Così anche Celentano sarà più tranquillo sul futuro della laguna».
Sulle grandi navi da crociera anche la giornalista francese Sophie Landrin – ha sollevato dubbi, denunciando come non sia stata presa nessuna misura concreta sulle navi da crociera dopo il decreto Clini – Passera, che limitava l’accesso in Bacino di San Marco alle navi di stazza superiore alle 40mila tonnellate. L’accusa è pesante: «Le personalità internazionali sono preoccupate per l’immobilismo del Governo e la messa in pericolo della Serenissima».
Il progetto del porto container offshore piace invece a Le Monde, che vede il porto su un fondale di 20 metri come l’opportunità per lasciare fuori dalla laguna le navi più imponenti, e cercare di “soffiare” una consistente parte di traffici dall’Estremo Oriente diretti ai porti del Nord Europa, che distano da Venezia cinque giorni di navigazione.
20/02/2013 – Gazzettino.it