Grazia per Corona: Selvaggia Lucarelli contro Celentano
La lettera di Celentano a Giorgio Napolitano per chiedere la grazia per Fabrizio Corona ha scatenato molte polemiche. Non si è tirata indietro la blogger Selvaggia Lucarelli che si è scagliata contro il molleggiato per diversi motivi. Con lungo post su Facebook, con migliaia di commenti, Selvaggia Lucarelli ha specificato che anche a lei sembra eccessiva la pena per Fabrizio Corona, ma le argomentazioni di Celentano per lei non sono affatto valide. Ecco cosa ha scritto Selvaggia Lucarelli su Facebook:
“Sono basita dall’ignoranza e la superficialità che trasuda la lettera di Adriano Celentano a Napolitano per chiedere la grazia in favore di Corona. Io sono assolutamente dell’idea che Fabrizio, con i suoi quasi due anni di carcere, abbia pagato in abbondanza per i suoi errori. Che dovrebbe stare fuori. Il problema però è che con le argomentazioni di Celentano viene voglia di lasciarlo dentro.
Secondo Celentano, tutti noi da giovani abbiamo avuto l’arrivismo di Corona. Secondo lui è facile farsi prendere da quell’istinto. E già qui mi permetterei di dire al signor Celentano che no, non è così frequente in gioventù (Fabrizio ha 40 anni per giunta) inanellare la serie di denunce e reati che ha inanellato Fabrizio. Aggressione a pubblico ufficiale, estorsione e tentata estorsione, estorsione aggravata e trattamento illecito di dati personali, detenzione e spendita di banconote false e detenzione e ricettazione di una pistola, diffamazione etc… Ora, è vero. Non ha ucciso nessuno, però che tutti in gioventù abbiano la sua fedina penale anche no. Secondo. Fabrizio Corona non è un fotografo. Celentano nella lettera lo chiama “il fotografo”, “il paparazzo incriminato”. Fabrizio stesso l’ha ribadito mille volte. Non ha mai fatto una foto in vita sua. Gestiva un’agenzia di fotografi. E’ un passaggio fondamentale, anche e soprattutto perché poi il molleggiato si lancia in una sua personale interpretazione del reato di estorsione che fa rabbrividire. Secondo lui Corona ha CONSEGUITO UN’OPERA DI ONESTA’. (testuale)
Ecco cosa dice: “…Anzichè proporre lo scandalo ai giornali (come fanno tutti) lui, il Re dei paparazzi, va dal calciatore e gli dice: ‘ti ho beccato con una donna che non è tua moglie, se vuoi, il servizio lo posso vendere a te anziché ai giornali’. Trezeguet, che non è scemo, intuisce la convenienza dell’affare e accetta, come del resto avrebbero fatto tutti compreso il sottoscritto. E non mi meraviglierei se insieme al pagamento di 25mila Euro il Calciatore avesse espresso «all’esuberante» una certa riconoscenza per la genialità di aver conseguito un’opera di ONESTA’ in ciò che, secondo i giudici, sarebbe il male dei paparazzi. Per cui tutti in galera tranne Corona, che pur sotto pagamento ha evitato uno scandalo in famiglia”.
Allora. Sul fatto che spesso si siano ritirate foto per convenienza siamo d’accordo, ma ci sono lievi differenze: solitamente è il paparazzato che sa di una paparazzata scomoda e chiama le agenzie o i direttori di giornali per ritirare le foto. Il contrario accade meno e quando accade, per la verità, c’è quasi sempre qualcosa che non va. Caro Celentano, la sottile differenza tra l’estorsione e il favore non è poi così sottile. Un agente di fotografi o un fotografo dovrebbero vendere le foto ai giornali. Stop. Non ai singoli. Il loro lavoro è quello. Se cominciano a scattare foto a persone per poi chiedere a quelle stesse dei soldi per evitare di girarle ai giornali, a casa mia non si chiama favore. Il favore prevede che ti chiami e ti dica: guarda, non ti voglio far passare guai, le foto le brucio. O “te le regalo”. Se chiedi soldi per non darle ai giornali, a casa mia stai ricattando, non dai una mano all’incauto calciatore per evitagli uno scandalo. Tanto più che spesso, ai singoli, vengono chiesti più soldi dell’effettivo valore delle foto sul mercato. Col suo ragionamento, signor Celentano, l’estorsione è sempre un favore. UN’OPERA DI ONESTA’, come la definisce lei. Anche “Se mi dai i soldi non dico a tua moglie che vai a prostitute” è da ritenersi un atto generoso, a questo punto. Evito di rompere una famiglia. E invece è estorsione.
Detto questo, io non credo neppure che il gettonatissimo argomento “i criminali veri sono fuori e Corona è dentro” , sia un granché. Se la giustizia non funziona (e non funziona), non è che non debba funzionare manco per Corona per questioni di par condicio. Fabrizio il carcere se l’è cercato abbondantemente. E’ stato irresponsabile, sbruffone, recidivo. E’ scappato, s’è giocato anche gli anni di carcere che gli avevano commutato in servizi sociali e restrizioni varie. Avrà toccato dei poteri forti, posso crederci, ma non si può dire che non si sia messo in condizione di finirci, in cella.
La mia idea è molto più semplice: un po’ di carcere Fabrizio se lo meritava tutto. Un po’. Credo che questi quasi due anni di galera siano più che sufficienti. Credo che lo sarebbe stato anche un anno, perché un anno lì dentro deve essere un inferno. Credo che il carcere duro, accanto ai mafiosi del 41 bis sia follia. Credo che sì, ci sia accanimento. Credo che ora dovrebbe stare a casa con sua mamma, i suoi fratelli e suo figlio. Ma credo anche che lettere come quella di Celentano in cui lo si vuole far passare per un innocuo birbantello, facciano solo male alla causa.”
FONTE: Facebook
di Paola Gioia
04/10/2014 – International Business Times: Entertainment & Stars