“Bertinotti e Follini sono gli up comunicativi dell’anno, mentre il Molleggiato Adriano Celentano è il personaggio vincente nella televisione. Ma attenzione all’eterno Maurizio Costanzo…”. Il massmediologo Mauro Morcellini, in un’intervista ad Affari, fa il punto sul 2005 che va a finire. E sceglie senza riserve nel gioco della torre: Paolo Bonolis più forte della (s)Ventura, Alessia Marcuzzi fresca di nomina al Grande Fratello prevale su Elisabetta Canalis e Piero Chiambretti butta giù sia Enrico Mentana che Bruno Vespa.
Chi sono stati i personaggi up dell’anno in termini di comunicazione?
“Nello sport dico sicuramente mister Prandelli. C’è qualcosa di malizioso in questa mia affermazione perché sono tifoso della Fiorentina (ride). Ma sono rimasto colpito dalla vicenda biografica e dalle difficoltà personali che ha superato (si era ritirato per un anno a causa dei problemi di salute della moglie, ndr)”.
E in politica?
“Farò una citazione eccentrica, Fausto Bertinotti. Non tanto per il successo, ma perchè sta cambiando lo stile di comunicazione e di rapporto con il pubblico. Ho trovato anche piuttosto divertente la sua campagna di comunicazione per l’Unione”.
In cosa lo vede cambiato?
“Lo trovo più istituzionalista e anche con un certo coraggio di chiudere le vicende di estremismo che in passato sembravano presentare qualche ambiguità”.
E sul fronte opposto?
“Tra i moderati ho trovato piuttosto interessante il comportamento politico e comunicativo del centrista Follini. So di essere in discontinuità con il pensiero che va per la maggiore, ma secondo è me è uno che nella sua carriera politica ha sempre cercato di trovare un tratto di originalità e individualità. Non lo ha sacrificato neanche quando ha percepito che dietro di lui non c’era il consenso. E anzi, con grande coraggio civile, ha capito che doveva lasciare e ha continuato a dire quello che pensava. Anche se si trovava in una posizione scomoda…”.
Berlusconi come l’ha visto?
“Nell’ultima apparizione a Porta a Porta in termini di comunicazione non ha funzionato molto. E anzi, sotto l’impeto di Della Valle, è stato un po’ messo a dura prova. Mi pare che il modo in cui rispondeva era un po’ prevedibile e già visto. Io non escludo che Berlusconi si riprenda sotto questo aspetto. Ma ora lo vedo giù”.
Prodi invece?
“E’ più completo dal punto di vista comunicativo, ma non lo giudicherei né up né down. Le dico però una cosa…”.
Prego…
“Dal punto di vista delle imprese sembrerebbe che i personaggi più interessanti siano quelli che meno si espongono suilla scena. Ci sono un po’ di persone intermedie nell’associazione giovani imprenditori che riescono meglio a comunicare”.
Per esempio?
“Qualche figlio d’arte come Colannino Jr..”.
Passiamo alla televisione. Facciamo il gioco della torre. Paolo Bonolis o Simona Ventura?
“Salvo Bonolis, nonostante le sventure transitorie. Anzi, a maggior ragione. Gli vanno riconosciute grandi doti di completezza comunicazionale”.
Al Bano o Lecciso?
“L’ideale sarebbe buttare giù entrambi. Dovendo scegliere mando giù la Lecciso. Mi sembra che la sua costruzione comunicazionale cominci ad apparire troppo caricaturale. Tutto è studiato, ma c’è una fase in cui sembra diventare copione. E lo è più vistosamente di quanto non appaia con Al Bano”
Alessia Marcuzzi o Elisabetta Canalis?
“Salvo l’ex conduttrice delle Iene. Mi sembra più nuova, forse sta creando anche un tipo che prima non c’era. Giusta la scelta di puntare su lei al Grande Fratello”.
Il personaggio dell’anno è stato Adriano Celentano?
“Sì perché ha investito pochissimo nel rapporto costi-benefici. E ha ottenuto discussione pubblica…”
E dietro al Molleggiato chi è venuto fuori bene?
“Dico Maurizio Costanzo. Raccontano che è al capolinea e invece stupisce sempre”.
Chi ha deluso più di tutti?
“Forse Enrico Mentana con Matrix. Io sono stato un suo grande supporter quando era direttore del telegiornale. Nel passaggio all’approfondimento perde moltissimo…”.
Quindi ha stravinto Bruno Vespa?
“No, è un altro caso Lecciso. Prima che vada in onda ci si può aspettare il set di società che presenta. Non è pluralismo sociale. Mi sembra che abbia bisogno di una pausa di riflessione. Lo dico con il riconoscimento che lui è stato un grandissimo personaggio della televisione pubblica”.
Paradossalmente possiamo dire che tra Vespa e Mentana vince Chiambretti?
“Sì. E con lui Raines 24”.
Giordano Brega
24/12/2005 – Libero