Il ratzingeriano Celentano seppellisce i benpensanti
A quei cattolici che non dicono nulla sulle farfalle desnude, il molleggiato ricorda la lezione di Benedetto XVI: la chiesa si occupi di fede. E su Silvio…
Contro la corporazione dei media? Sì, contro la corporazione dei media. Ci voleva? Certo che ci voleva. Contro i benpensanti ai quali un “giullare” non può dire che se fosse per lui “Avvenire” e “Famiglia Cristiana” fatte come sono fatte dovrebbero chiudere, Adriano Celentano ha spiegato dritto per dritto che lui li chiuderebbe e poi li riaprirebbe per farli proprio come dice Ratzinger, che sarebbe il papa, in modo che si occupino di fede. Quante volte ha detto “la Chiesa si occupi di fede”, non Celentano, ma Ratzinger… E lui, ratzingeriano vero, ha detto: ci spieghino Cristo e poi, attraverso il suo racconto, ci aiutino a capire quello che accade oggi.
Difficile a farsi, se la storia è un abbraccio decennale con Silvio e Umberto. Difficile a farsi, se l’oggi sono i documenti chiarissimi di Monsignor Viganò: difficile a farsi, se l’oggi sono le lotte contro Obama e con Gingrich, quello che dice che manderebbe i bambini poveri a pulire i gabinetti: difficile a farsi, se l’oggi sono le contorsioni sull’elusione dell’Iva. Celentano, sia chiaro, era e resta Celentano, un tipo strano, lontano da noi. Ma per quanto lontano sempre più vicino di quelli che se lui dice “io chiuderei un giornale” si fanno venire i brividi lungo la schiena, se un premier invece chiude programmi scomodi loro plaudono.
Ma il capolavoro dei benpensanti è indignarsi per le “parole” di Celentano e poi tacere sulle farfalle di Belen. Insomma, un uomo libero in questo paese fa bene. Se poi è anche un po’ strano, meglio.
19/02/2012 – Globalist Syndication (Globalist.it)