Su La Stampa pubblicato ieri, c’è una bellissima intervista di Leonardo Martinelli a Francoise Hardy, che ha scritto un libro dove descrive la malattia (un linfoma) di cui purtroppo è affetta dal 2004.
Nell’intervista, parla anche di Adriano:
“In quest’appartamento silenzioso, con i rami degli alberi che sfiorano ampie finestre, ai margini ovest di una Parigi modernista, austera e fuori dal tempo, Françoise Hardy apre YouTube sul suo computer. L’ex ragazza yé-yé (erano i mitici Anni 60) ha 73 anni e un corpo gracile: ancora intatta la grazia dell’adolescenza.
«Pochi mesi fa, per caso, mi sono imbattuta nel video di un concerto di Adriano Celentano, all’Arena di Verona. È del 2012. Non lo rivedevo da tempo: non ha più capelli e un cappellino in testa, ma il carisma è quello di sempre. Canta Il ragazzo della via Gluck. Ho ascoltato l’introduzione che fa con la chitarra. Il pubblico parte, canta al posto suo: mi sono venute le lacrime agli occhi».
”
E poi, ancora:
“Françoise, che è stata icona glamour e ancora oggi ispira stilisti come Nicolas Ghesquière (Louis Vuitton), non esita a descrivere i momenti più truci della malattia, come le dissenterie: «Lo so, un’emicrania è più elegante. Ma che noia il politicamente corretto. Mi sono permessa di parlare delle difficoltà di chi invecchia».
Ora, però, vuole tornare a parlare di Adriano.
«Era il 1966 e partecipai al Festival di Sanremo con una canzone di Edoardo Vianello. C’era anche Celentano: con Il ragazzo della Via Gluck venne subito eliminato, ma a me piacque tanto. A Parigi chiesi al mio produttore di trarne la versione francese. Lui ovviamente rifiutò. E io feci di testa mia». Ne venne fuori La maison où j’ai grandi, un grande successo. «Poi nel 1968 smisi di esibirmi: il palcoscenico era uno stress troppo forte».
”
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24/01/2017 – La Stampa (www.lastampa.it)