Palloni biodegradibili in mare per conoscere le rotte dei rifiuti
Mare sporco, parte in Liguria un progetto per conoscere la provenienza, le cause dei rifiuti galleggianti e, possibilmente, individuare chi abbandona e butta in acqua plastica, vetro, carta, cartoni, sporcizia di varia natura.
Lo ha varato la Regione Liguria attraverso l’Osservatorio Ligure Pesca e Ambiente con l’obiettivo di approfondire diversi aspetti del problema, dalle ricadute sull’ambiente marino della nautica da diporto, della pesca a strascico illegale, all’abbandono di rifiuti e macro-rifiuti nei fiumi, nei litorali e direttamente in acqua.
Non ultimo, però, il problema delle correnti che della spezzatura in mare segnano la rotta lungo le coste della Liguria.
Il progetto, reso noto ieri nell’ambito del 47° Salone Nautico Internazionale di Genova dall’assessore all’Ambiente della Regione Liguria Franco Zunino e dall’Osservatorio Ligure Pesca Ambiente guidato da Maurizio Costa, punta soprattutto a registrare la “tracciabilità” di questi rifiuti, che sono spesso la causa di mare sporco in località turistiche “vittime”, loro malgrado, delle correnti marine.
Come nel caso delle “bollicine”, sollevato la scorsa estate da Adriano Cementano in vacanza nella Riviera dei Fiori.
Una delle iniziative previste dal progetto contro quelli che tecnicamente vengono definiti “disturbi antropici”, prevede il rilascio, il lancio di oggetti biodegradabili a forma di pallone alle foci dei fiumi e in diversi siti marini del Golfo del Tigullio e Golfo Paradiso e dell’Imperiese. L’operazione, che si snoderà fra l’autunno e la prossima primavera, coinvolgerà le marinerie di Sestri Levante, Santa Margherita Ligure, Imperia e Sanremo. I fiumi interessati al test sono Impero, Prino e Armea nell’Imperiese. Petronio, Entella e Rupinaro per il Tigullio e diversi capi e moli portuali.
I palloni biodegradabili, centocinquanta nella prima fase, una volta in mare aperto, diventeranno oggetto di una inconsueta “caccia al tesoro” al rifiuto biodegradabile aperta a pescatori, diportisti e bagnanti che una volta segnalato il ritrovamento riceveranno anche un premio dall’Osservatorio.
Grazie a queste segnalazioni si potrà arrivare a individuare con maggiore precisione le rotte dei rifiuti in mare, la loro provenienza e il comportamento in balia delle correnti.
I palloni biodegradabili saranno di diversi modelli, a seconda che debbano galleggiare o restare sul fondale, proprio come accade per i rifiuti.
Il progetto punta anche a valutare l’efficacia e l’idoneità dei battelli adibiti dai comuni e dai consorzi alla pulizia del mare e a una collaborazione con i pescatori professionisti per individuare accumuli di rifiuti sulle loro rotte.
Fonte Regione Liguria
12/10/2007 – SavonaNotizie (agenzia giornalistica)