Il personaggio. Il regista veronese: «Il mio obiettivo? Far diventare Verona capitale dei video clip»
«Io, Claudia e Adriano»
Gaetano Morbioli autore degli spot di «Rockpolitik»
Gianmarco Mazzi, direttore artistico del Festival di Sanremo, che lo aveva conosciuto quando entrambi lavoravano a Match Music Television, lo definisce “un genio”, e aggiunge che tale termine, spesso abusato nell’effimero mondo dello spettacolo, nel suo caso non è affatto esagerato.
La premiata ditta Adriano Celentano/Claudia Mori, re e regina del Clan, hanno scelto lui per realizzare quei promo animati che ci stanno richiamando l’attenzione, in questi giorni su Rai Uno, su «Rockpolitik», l’attesissimo nuovo show del Molleggiato, in partenza giovedì 20 ottobre.
La fiducia accordatagli da due personaggi proverbialmente molto attenti nelle scelte dei collaboratori, come Claudia e Adriano, non è certo stata ottenuta a scatola chiusa.
Gaetano Morbioli, titolare di Run Group e “imprenditore creativo” (perché sarebbe riduttivo definirlo solo regista di video-clip, visto che «comanda» una squadra di una cinquantina di tecnici, quasi tutti giovani, quasi tutti veronesi), a soli 38 anni ha già messo in fila un cursus honorum, nell’ambito della comunicazione tramite immagine, che lo pone ai vertici del settore, e probabilmente non solo nazionali visto che lo hanno chiamato anche dalla Francia e dagli Stati Uniti.
Lo incontriamo alla Ferlina di Bussolengo, dove ha sede Run Group. E’ una persona che, un po’ come Gianmarco Mazzi, ha nella sorridente cordialità un evidente punto di forza.
E’ veronese (è nato e vive alle porte della città, nell’amena zona collinare della Valpantena) e ci tiene a sottolineare che per raggiungere i suoi risultati non è affatto obbligatorio andare a Milano o a Roma, e che anzi il suo obiettivo è quello di far diventare Verona una capitale del video clip, e non necessariamente solo quello musicale.
«La nostra città – dice – ha tutte le potenzialità per diventare quello che Venezia o Torino sono per il mondo del cinema. Ci sono tutti gli scenari necessari, le persone ricche di idee. Basta non pensare in piccolo, mettere insieme chi ha creatività, essere aperti a nuovi contributi, senza avere paure o invidie. Il mercato del videoclip, dell’immagine in senso lato, è uno dei pochi in continua espansione, con margini di sviluppo inimmaginabili. Dobbiamo essere pronti a queste ‘sfide’ non solo a livello nazionale, ma europeo».
Lei, intanto, si è fatto trovare pronto dal Clan di Celentano…
«E’ una collaborazione abbastanza antica. Per i promo di “Rockpolitik” – si tratta di sette clip diversi che hanno evidentemente l’obiettivo di incuriosire il pubblico sullo show di Adriano, dando soltanto qualche messaggio sui possibili contenuti dello spettacolo – abbiamo lavorato insieme, a tre. Adriano è quello che dà sinteticamente l’idea, Claudia ha una determinata creatività, è lei che fornisce le linee-guida, la visione generale del lavoro, poi tocca a noi, naturalmente, metterci del nostro. Posso dire che lavorare con loro è molto gratificante; non solo perché, ovviamente, si tratta di un personaggio come Celentano, che ha sin dall’iniziato rivoluzionato il modo di rapportarsi con il pubblico; ma anche perché sia lui che Claudia hanno una particolare capacità di dialogare, di confrontarsi senza paletti, di essere estremamente chiari nel comunicare le loro idee».
La preparazione di questi videoclip ha richiesto una lunga gestazione?
«Direi che il lavoro, che su Rai Uno si è concretizzato nella serie di promo partita il 30 agosto, è stato messo a fuoco durante l’estate. Alle spalle, naturalmente, c’è uno studio, una ricerca sulla storia delle scelte effettuate da Celentano a livello di comunicazione. E comunque il videoclip è un campo espressivo dove c’è ancora grande libertà. L’idea del cartone animato legato ad un musicista non è nuovo. Ci sono i Gorillaz, avevo già usato l’animazione per Max Pezzali e Cesare Cremonini. Ma credo che abbiamo raggiunto una caratterizzazione nuova e forte del volto di Adriano, l’anima di un uomo che da un’isola fa un po’ il difensore civico del mondo, contro l’inquinamento, l’intollerabile squilibrio tra paesi ricchi e poveri, la distruzione e la morte portata dalle guerre. I videoclip hanno avuto immediati riscontri, ma abbiamo continuato a discuterne, come un work in progress che non si allontanasse dall’attualità. Claudia e Adriano si muovono con altissimo perfezionismo. E’ con questo tipo di persone che mi piace lavorare».
Beppe Montresor
07/10/2005 – L’arena