Nel giorno del sole oscurato dalla luna, torna d’attualità il brano storico del Molleggiato: Si è spento il sole.
di Francesco Troncarelli
@effetronky
È la canzone dell’eclissi, firmata da Celentano. Un tangaccio alla Frankie Lane firmato insieme ai soliti Luciano Beretta e Miki del Prete che non parla ovviamente di eventi astronomici ma di accadimenti amorosi per i quali il sole si può spegnere.
Una canzone popolarissima negli anni Sessanta, un vero e proprio tormentone dei juke bok e dei locali dove si andava per ballare, che col titolo della versione spagnola rende ancora più attuale la giornata odierna: “Se oculta el sol”.
Con questo pezzo il Molleggiato arrivò primo a Hit parade dopo aver inseguito sé stesso in un altro brano storico “Pregherò”, con cui aveva dominato a lungo la classifica.
Ma la particolarità di questo disco è anche un’altra. Per sentirsi libero dalle direttive della casa discografica che lo aveva lanciato, la Jolly, Celentano aveva fondato una sua etichetta, quella del Clan (con i seguaci Don Backy, Ricky Gianco, Pilade, Ribelli) su imitazione del Rat Pat di Frank Sinatra, che esordì con il 45 giri “Stai lontana da me”, il giorno dopo la scadenza contrattuale con la Jolly.
Il brano era la cover di “Tower of strengt” di Burt Bacarach, con cui partecipò, vincendolo, al Cantagiro. Un esordio col botto quindi per il Clan. Vedendosi sfuggire la gallina dalle uova d’oro, la vecchia casa discografica citò in giudizio Adriano chiedendogli un risarcimento monstre di 500milioni (con 4 milioni all’epoca si comprava un appartamento). E per mettergli i bastoni fra le ruote, iniziò a pubblicare brani già registrati e rimasti inediti, come appunto “Si è spento il sole”.
Celentano cioè faceva concorrenza a sé stesso. E batteva tutti ugualmente. Era del resto l’idolo della gioventù dell’epoca, che in lui, ragazzo della via Gluck amante del rock dagli atteggiamenti spavaldi e anticonformisti (di spalle al pubblico a Sanremo prima di cantare “24 mila baci”), vedeva un mito e un personaggio carismatico, oltre che un cantante da applaudire.
La causa per la cronaca fu persa dalla Jolly e Celentano non dovette pagare nessuna penale. Continuando a inanellare un successo dopo l’altro fino ai giorni nostri. Senza mai eclissarsi al contrario del sole.
20/03/2015 – Globalist.it
La foto è tratta fra quelle scattate da Samantha Cristoforetti dallo spazio!
Fabrizio