L’Italia? All’estero ha il volto della Bellucci
MILANO – Roberto Benigni, attore. Renzo Piano, architetto. Monica Bellucci, attrice. Sono i magnifici tre. I personaggi più citati positivamente dalle principali testate giornalistiche estere. Quelli che riscattano l’Italia degli scioperi, dei conflitti d’interesse, degli scandali finanziari, delle proteste contro le grandi opere. Curiosamente, nel Paese dei tagli alla cultura sono proprio i figli della creatività a risollevare l’immagine della «mamma ingrata». Benigni, scrive il Frankfurter Allgemeine Zeitung, nella sua ultima pellicola «La tigre e la neve» «commuove e sensibilizza il pubblico senza ricorrere all’ideologia. Il film è un inno alla vita». La Bellucci per Le Monde «ha fascino da vendere. Icona sensuale e splendente, incarna il sogno italiano come una venere da adorare e ammirare». Piano, dice il Washington Post, «è famoso per unire con eleganza architettura e design». Mentre al quarto posto nella classifica dei volti di cui si scrive e si parla con maggior favore, ci sono a pari merito Adriano Celentano e Sabina Guzzanti (criticata però da alcuni giornali spagnoli), seguiti dal regista Marco Tullio Giordana.
La ricerca è stata svolta dalla società «Nathan il Saggio» per l’Osservatorio permanente BitLab, che monitora l’immagine del settore turistico italiano all’estero. Con questo obiettivo sono stati analizzati 3.033 articoli pubblicati nel 2005 sui più importanti quotidiani di Francia, Germania, Austria, Svizzera, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti che si siano occupati di ambiente, arte e design, città e turismo, cultura, enogastronomia, società e trasporti.
L’Italia dei volti nuovi è trainata da professionisti semisconosciuti, o quasi. Francesi, spagnoli e austriaci amano molto, per esempio, il regista di cortometraggi Vincenzo Marra. Gli americani, il figlio d’arte Saverio Costanzo. Tedeschi, svizzeri e spagnoli per l’arte contemporanea scommettono su Mimmo Paladino e Martino Gamper. E poi c’è la «top five» dei perfetti sconosciuti (ma solo in patria): l’architetto Alvise Orsini, il pittore Piero Pizzi Canella, poi l’artista Sabrina Mezzaqui, Livio Scarpella (architettura) e Nicola Frangione (arte).
Quando si scrive di turismo il gradimento (e l’indice di visibilità) sale per la Toscana, in assoluto la regione più commentata dalla stampa internazionale, citata non soltanto per le meraviglie artistiche, ma anche per i paesaggi incantati della Maremma e della Valle del Chianti e per le prelibatezze enogastronomiche. La Sicilia è l’isola che suscita maggior fascino, seguita dalla Sardegna, dove — scrive Le Monde — «dietro a ogni angolo c’è qualcosa pronto per stupirti».
Se si discute di trasporti e grandi opere, l’attenzione è monopolizzata dalla Tav. Ne scrivono i francesi, naturalmente, sottolineando i problemi ambientali che l’opera potrebbe procurare, ma ne parlano anche inglesi e tedeschi, lievemente negativi per le proteste del popolo no Tav. Bocciato senza appello, invece, l’attaccante della Lazio Paolo Di Canio, secondo il Times «nuovo ragazzo immagine dell’estrema destra italiana».
Elvira Serra
02/01/2006 – Corriere della Sera