Il primo brano del disco “Le migliori” uscirà l’11 novembre, diciotto anni dopo il primo album registrato insieme
di Paolo Giordano
Poi ciascuno può pensarla a modo proprio. Ma un disco di Mina e Celentano insieme rappresenta un evento del nostro pop. È come se, giusto per capirci, Barbra Streisand e Tony Bennett registrassero in coppia un album di brani inediti.
O Charles Aznavour o Juliette Greco, senza paragoni per carità. Insomma musica nella quale gli ascoltatori oltre gli «anta» possono ritrovarsi. E nella quale i giovanissimi possono scoprire i cromosomi che hanno portato la nostra musica d’autore fino a oggi. Talento e voglia di mettersi ancora in gioco.
E anche il primo brano del disco Le migliori, che uscirà l’11 novembre diciotto anni dopo il primo album registrato insieme, è una conferma che questi due pesi massimi non si sono limitati ad autocelebrarsi. In Amami amami, con musiche dell’israeliano Idan Raichel (che suona anche uno strepitoso accordeon) e parole dell’ispirato Riccardo Sinigallia, hanno (ri)trovato un’intesa vocale che trasforma un duetto d’amore in un intenso confronto di personalità. Lei è Mina, impeccabile ed è probabile che abbia registrato stile «buona la prima». Lui è Celentano che, ladies first, ha alzato di un tono la sua interpretazione e ha un colore vocale addirittura inatteso tanto è caloroso e profondo. La musica, poi, inizia in quattro quarti e poi dilaga in una miscela di ritmi sudamericani e liscio italiano che sono francamente inediti dalle nostre parti. A ricamare tutto (anche se non si coglie nei trenta innocui secondi che Gianni Morandi ha postato ieri sulla sua pagina Facebook) c’è un agilissimo e malinconico accordeon, una sorta di fisarmonica mantice ad ancia libera che apre le finestre alla memoria e ai ricordi della musica popolare.
In fondo Mina e Celentano, loro due insieme ma rigorosamente separati, sono i portavoce dell’ultimo mezzo secolo abbondante delle canzoni che ci girano intorno. Lei giovanissima urlatrice. Lui rocker dinoccolato. Poi superstar sulle due spiagge del pop: Mina più elegante e sofisticata, Celentano più spontaneo e talvolta populista, entrambi punti di riferimento per tutti gli altri. E basta vedere i loro incontri/incroci sulla Raiuno in bianco e nero (ad esempio una favolosa parodia di Parole parole del 1972) per accorgersi di una sintonia inaffondabile persino dalle mareggiate del tempo. Quando Mina decise di sparire per sempre dalle scene, Celentano confessò: «Ho avuto un senso di abbandono. Quasi come se lei portasse via tutto un mondo musicale fatto di confronti, scherzi, intere nottate a giocare a poker, coadiuvati da un’energia che caricava l’un l’altro e chiunque ci avvicinasse». Un’energia lunga vent’anni che Celentano ha ritrovato nel disco a due del 1998. E Mina? Per un recente compleanno del «ragazzo forever», lei gli ha scritto pubblicamente: «C’è passato di tutto sotto gli occhi e sotto il sedere, in questa lunga marea di vita montante nella quale, da un certo punto, non ci è più stato concesso di scherzare. Tu sei stato uno dei pochi che non ha finto, che non si è messo la maschera per sopravvivere». Insomma un legame a distanza fatto di sensibilità comuni e, soprattutto, di passione per un modo di affrontare la musica molto distante da quello di oggi. Attenzione al dettaglio. E cura ai minimi particolari.
E persino per questo disco, registrato l’uno a 78 anni e l’altra a 76 (difficile crederci eh?), lei ha trascorso giornate nel suo studio di registrazione in casa a Lugano e lui, dalla sua Galbiate, è diventato un «orologiaio digitale» perché lavora con i moderni pro-tools e interagisce, tramite TeamViewer, con l’ingegnere del suono Pino Pischetola, detto Pinaxa… Il risultato fa capire che, senza le storiche collaborazioni alla Mogol, stavolta la coppia abbia voluto spostare verso il futuro il baricentro musicale: più contaminazioni (come conferma anche il video di Amami amami girato a Venice Beach) e più attenzione alle nuove geometrie musicali. E se il 5 dicembre su Raiuno si celebrerà questo disco in prima serata, qualcuno ipotizza che Carlo Conti voglia portare Celentano ospite al Festival di Sanremo. Sempre in coppia. Ma non con l’inarrivabile Mina, figurarsi. Con Checco Zalone. Con Mina che a casa sicuramente riderebbe come ai bei tempi.
21/10/2016 – Il Giornale (www.ilgiornale.it)