«Leggere libri è rock. Io mi addormento dopo tre pagine e quindi sono lento». Dichiarazione più esplicita d’ignoranza il re degli ignoranti Adriano Celentano non poteva fare. E infatti proprio lui, durante uno dei monologhi fluviali recitati durante la trasmissione Rockpolitik (in onda su Raiuno nell’autunno 2005 con punte elevatissime di share), aggiungeva convinto: «In circolazione non ci sono molti scrittori rock». Stoccata contro i letterati (ma se non li leggeva, come faceva a conoscerli?) che probabilmente lasciava già intuire la consapevolezza di trasformarsi a breve, se non proprio in uno scrittore, quantomeno nell’oggetto di un volume illustrato. Ci ha pensato la condirettrice del Manifesto Mariuccia Ciotta, grande appassionata di personaggi controversi (ha scritto una biografia totalmente buonista su Walt Disney) che per la Bompiani ha curato il pleonastico Rockpolitik (in uscita a fine ottobre), volume che raccoglie tutti i monologhi del Molleggiato (qualcuno mai letto in tv) con l’aggiunta di una raccolta di disegni di suo pugno. Operazione in stile Beppe Grillo. Anche se le denunce di Celentano dovrebbero essere più circostanziate: «La burocrazia per adottare un bambino è molto lenta» scrive. Grazie tante, Adriano. (R.P.)
21/09/2006 – Dagospia.it