Il Molleggiato è un mito parte ormai della cultura russa
Mosca, 14 set. (TMNews) – Hanno fatto il tutto esaurito a Mosca le Memorie di Adriano, per il primo dei due concerti in programma all’avveniristica Casa della Musica. Le canzoni del Clan di Adriano Celentano, rivisitate dalla voce di Peppe Servillo, dalla tromba di Fabrizio Bosso, dal contrabbasso di Furio Di Castri e gli altri dal sestetto jazz, hanno saputo stupire la platea che tradizionalmente considera il molleggiato un mito vivente. Un mito parte ormai della cultura russa, che ha iniziato ad amarlo in periodo sovietico e da allora non ha mai smesso di ascoltarlo quotidianamente. La chiave offerta dalla band è sicuramente inusuale per i moscoviti e offrirla al pubblico locale è stato una coraggiosa scommessa. Premiata da applausi, dai ‘bravo’ e dalla richiesta di un bis.
In sala anche il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Adriano dell’Asta, entusiasta del concerto. Le canzoni sono corse via veloci. Da ‘Una carezza in un pugno’ a ‘Storia d’amore’, da ‘Azzurro’ a ‘Stai lontana da me’, da ‘Pregherò’ a ‘Un albero di trenta piani’. Attraverso quei brani i russi rivivono un periodo, apparentemente archiviato, di difficili contatti culturali e sociali con l’Ovest. Quando attraverso la cortina di ferro filtrava ben poco. Celentano è parte di quel piccolo tesoro che i più giovani vivono come un leitmotiv, mentre chi è un po’ più avanti con l’età, conserva gelosamente come un felice ricordo. E la musica di Adriano, dal vivo è comunque un sogno per Mosca, da sempre quasi impossibile da realizzare.
Apprezzate in particolare le performance di Bosso la cui abilità ha strappato diversi ‘bravo’, di Rita Marcotulli al pianoforte quando duetta con Servillo, l’assolo di batteria di Mattia Barbieri e il sax di Javier Girotto. Servillo è riuscito persino a trascinare il suo interprete, Mitja, in personaggio. Sciogliendo un po’ il ghiaccio dell’Est.
14/09/2012 – TMNews.it