Gli ultimi quattro sindaci di Milano bocciano la candidatura di Adriano Celentano a Palazzo Marino avanzata in modo provocatorio mercoledì scorso da Mario Capanna. Intervistati dal settimanale “Oggi”, in edicola da domani, gli ex-primicittadini del capoluogo lombardo, pur riconoscendo le capacità artistiche di Celentano, avanzano dubbi e perplessità per un suo eventuale impegno come sindaco. Il meno duro è Paolo Pillitteri che tiene a mettere in guardia l’amico artista (“Lo attenderebbe un compito immane”), mentre Giampiero Borghini spiega che “le doti di showman che lo caratterizzano e che apprezzo, non sono quelle richieste per il governo di una città così complessa come Milano”. “Per vincere – conclude l’ex sindaco ed ex direttore generale del Comune – non basta la popolarità, serve il consenso”. Simpatia umana ma bocciatura politica anche da Marco Formentini che afferma “non lo vedo nei panni di amministratore di una metropoli vasta e in continua crescita”, evidenziando che “alla capacità di governo e all’esperienza politica, indispensabili, si dovrebbero anche aggiungere sicure capacità di tenuta, alla distanza”. L’ex sindaco Gabriele Albertini fa invece ricorso a un celebre proverbio meneghino (“ofelé fa el to mesté”, pasticcere fai il tuo mestiere) per dire che “Celentano ci ha sempre regalato bella musica, ma non lo vedo come un maitre à penser: spara giudizi su Milano e proclama che andrebbe in parte abbattuta. Rispetto ai grandi architetti che stanno ridisegnando Milano, dei mostri sacri, è come il menestrello di corte: è fermo alla sua via Gluck, e non si è mai mosso di lì”.
19/05/2010 – Virgilio.it