ACfans

Ora il Molleggiato diventa un film

La Leggenda del Molleggiato - Un progetto musicale dedicato ad Adriano Celentano (grafica by Davide Toffolo)

Un nuovo docufilm sul lato «black» di Celentano presentato da Seeyousound

Un paio d’anni fa, dodici giovani musicisti provenienti da tutta Italia si riunirono a Biella con una missione precisa, affidata loro dal festival Jazz:re:found: riscoprire il lato «black» di Adriano Celentano e tradurlo in uno spettacolo live.

Con il supporto di tutor come Willie Peyote, Nu Guinea e Gianluca Petrella, i dodici ragazzi scavarono nel suo repertorio, ne estrassero alcune gemme non troppo note e ci costruirono sopra un doppio concerto ad Asti e Biella. Da quella residenza artistica è nato un film, La Leggenda del Molleggiato, finora inedito. Nel giorno dell’ottantatreesimo compleanno di Celentano, gli organizzatori di Seeyousound hanno confermato che il documentario sarà proiettato in anteprima alla settima edizione del festival, in programma dal 19 al 25 febbraio.

«È stata una delle esperienze professionali più potenti della mia vita», ricorda Denis Longhi, fondatore e direttore di Jazz:re:found. «Avevamo ricevuto 150 candidature e abbiamo potuto selezionare dodici partecipanti di altissimo profilo. In cinque giorni hanno fatto un lavoro straordinario: senza stravolgere gli originali, ma mettendoci dentro tutto lo stile e l’energia dei venticinquenni».

Diretto da Francesco Ferraris, il film non si limita a riprendere i due concerti ma va a scavare anche nel backstage della residenza. «Dentro c’è tutta la sua evoluzione», dice Longhi. «Dall’entusiasmo iniziale agli intoppi creativi, fino all’esplosione del live. Ci sono momenti divertenti che coinvolgono i tutor e il valore simbolico del luogo che ci ha ospitato, lo Spazio Hydro di Biella. Si trovava all’interno della Fondazione Pistoletto e oggi non c’è più, portato via dal fiume Cervo nell’alluvione dello scorso ottobre».

La Leggenda del Molleggiato permette di riscoprire uno dei tanti rami di quell’incredibile albero da trenta e più piani che è la carriera di Celentano. In particolare, il repertorio che flirta con il funk, la disco e la musica nera, incastrato tra gli anni Settanta e dintorni: brani come L’unica chance, Il mondo in Mi 7a, Lascerò, I Want To Know. Tra i giovani membri della band, il nome più conosciuto è quello del cantante Davide Shorty, già sugli schermi di X Factor e atteso a marzo tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo (dove ritroverà tra i Big il tutor Willie Peyote). Dal clan Celentano, per ora non è arrivato feedback: nessuno sa se il diretto omaggiato abbia avuto occasione di ascoltare le nuove versioni. Chi è impazzito quando ha scoperto il progetto, racconta Longhi, è Jovanotti: «Avevamo anche ipotizzato di fare qualcosa assieme, prima che il 2020 fermasse tutto».

Per Jazz:re:found — colorato cocktail di black music, elettronica, jazz e spezie mediterranee, organizzato a giugno sulle colline e negli infernot del Monferrato — la proiezione del film a Seeyousound sarà il modo per rimettere in moto una macchina che in realtà non si è mai fermata: annullata l’edizione 2020, gli organizzatori si sono concentrati su progetti digitali ad ampio raggio («Place To Be», promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), stanno per lanciare un’etichetta discografica e studiano la sfera di cristallo per immaginare la possibile incarnazione del festival nel 2021 («anche solo per 200 persone, vogliamo farlo»). Il capitolo Leggenda del Molleggiato, però, non si chiuderà con i titoli di coda del film. «È uno spettacolo che merita di essere portato in giro», dice Longhi. «In Italia e magari anche all’estero».

La regia è di Francesco Ferraris. E con la band si vedono Willie Peyote, Petrella e Nu Guinea.

Corriere di Torino

Exit mobile version