Paolo Conte e Adriano Celentano, due grandi che in televisione non ci vanno mai
Per rendersi conto di quanto sia scarso il livello della televisione italiana basterebbe vedere chi non la frequenta. Mantenersi fuori dalla nostra tv, per scelta o per esilio, dà sicuramente meno visibilità e meno popolarità, ma è impagabile in termini di credibilità, oggi molto più di ieri. Basti leggersi la bella intervista di Enrico Deaglio sul Venerdì de La Repubblica a Paolo Conte, uno che in televisione non ci va proprio mai. Una boccata d’ossigeno, anche per il riferimento ad Adriano Celentano: a proposito di Azzurro, composta da Conte e cantata da Celentano, l’avvocato di Asti dice che uno dei segreti del successo del brano è che «l’ha cantata Celentano, che è grandissimo, perché senti che la sua è una voce che appartiene al popolo, una voce che cerca la verità, senza diaframmi». Celentano, un altro che in televisione, ormai ci va il meno possibile, l’ultima volta che è andato in onda su Mediaset ha fatto il record storico e l’ultima volta che è andato in onda sulla Rai alcuni politicanti di Forza Italia gli hanno organizzato una specie di agguato sul palco di Sanremo, che si è concluso con uno dei pezzi più belli della televisione italiana. Oggi la tv, rispetto a 10-15 anni fa, ha fatto fuori diligentemente gli oppositori e ha lasciato dentro faccendieri, politicanti e disperati in cerca di un’occupazione. C’è stato un tempo, in questo Paese, neanche molti anni fa, in cui la politica temeva non i Santoro o i Travaglio che poi, dovendo fare gli oppositori per forza e a pagamento, sarebbero inevitabilmente destinati a perdere credibilità, mentre guadagnavano milioni. I Governi, in quel tempo, temevano gli show di Celentano, di Guzzanti, di Luttazzi. Artisti che oggi sono fuori dalla tv. Ora dentro quello schermo sono ben presenti capipopolo, baciapile, giudici e talenti di professione. Niente, comunque, che somigli vagamente a Conte o a Celentano.
Peter Parker
19/10/2014 – TvZoom.it