Per rendersi conto di quanto sia scarso il livello della televisione italiana basterebbe vedere chi non la frequenta. Mantenersi fuori dalla nostra tv, per scelta o per esilio, dà sicuramente meno visibilità e meno popolarità, ma è impagabile in termini di credibilità, oggi molto più di ieri. Basti leggersi la bella intervista di Enrico Deaglio sul Venerdì de La Repubblica a Paolo Conte, uno che in televisione non ci va proprio mai. Una boccata d’ossigeno, anche per il riferimento ad Adriano Celentano: a proposito di Azzurro, composta da Conte e cantata da Celentano, l’avvocato di Asti dice che uno dei segreti del successo del brano è che «l’ha cantata Celentano, che è grandissimo, perché senti che la sua è una voce che appartiene al popolo, una voce che cerca la verità, senza diaframmi». Celentano, un altro che in televisione, ormai ci va il meno possibile, l’ultima volta che è andato in onda su Mediaset ha fatto il record storico e l’ultima volta che è andato in onda sulla Rai alcuni politicanti di Forza Italia gli hanno organizzato una specie di agguato sul palco di Sanremo, che si è concluso con uno dei pezzi più belli della televisione italiana. Oggi la tv, rispetto a 10-15 anni fa, ha fatto fuori diligentemente gli oppositori e ha lasciato dentro faccendieri, politicanti e disperati in cerca di un’occupazione. C’è stato un tempo, in questo Paese, neanche molti anni fa, in cui la politica temeva non i Santoro o i Travaglio che poi, dovendo fare gli oppositori per forza e a pagamento, sarebbero inevitabilmente destinati a perdere credibilità, mentre guadagnavano milioni. I Governi, in quel tempo, temevano gli show di Celentano, di Guzzanti, di Luttazzi. Artisti che oggi sono fuori dalla tv. Ora dentro quello schermo sono ben presenti capipopolo, baciapile, giudici e talenti di professione. Niente, comunque, che somigli vagamente a Conte o a Celentano.
Peter Parker
19/10/2014 – TvZoom.it