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La canzone che ha scritto per Celentano ce l’aveva nel cassetto?
“No, lui mi ha chiamato, io ho detto vediamo. Poi mi è venuto un testo, facendo tesoro della confidenza che mi aveva fatto tanti anni fa, parlando della vita ultraterrena. Lui parla per parabole: il paradiso è un cavallo bianco che non suda mai, perché sai, se tu vai a cavallo qui in mezzo alle gambe senti il sudore del cavallo. Mi sembrava una parlata da indiano, e ho scritto una musica un po’ pellerossa che non mi dispiaceva, lui è stato un po’ timido nel cantarlo, un po’ cupo, sembra quasi che col mio provino l’abbia influenzato. Io invece sono molto stimolato dalla sua voce”.
E non le ha chiesto di andare in trasmissione?
“Sì, ma non era il caso, non esageriamo”.
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19/11/2005 – La Repubblica