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Peppe Servillo: «Ripensare Celentano Il suo repertorio dà spazio alla creatività»

IL TRIBUTO AL MOLLEGGIATO

A sinistra, Peppe Servillo, sopra un giovane Celentano. «Memorie di Adriano» è a Torino l'11 settembre

Celentano jazz e l’ironia melanconica delle canzoni del Clan. L’11 settembre al Teatro Colosseo di Torino il mito del Molleggiato rivive con la voce di Peppe Servillo e una formazione jazz con Javier Girotto, Fabrizio Bosso e una sezione ritmica formata da Rita Marcotulli, Furio Di Castri e Mattia Barbieri.

«Memorie di Adriano (Celentano, naturalmente)» è un progetto che gioca, fin dal titolo, con l’ironia…
«Ci sono vari motivi che rendono fondamentale un tributo di questo tipo — spiega Peppe Servillo —. La cultura popolare e poi, per esempio, l’etichetta del Clan che è stata una delle prime indipendenti italiane in grado di riunire un gruppo di compositori e parolieri che capirono quello che accadeva oltre l’Atlantico».

E il jazz cosa c’entra?
«Il jazz da sempre si è confrontato con la musica leggera e poi i musicisti che mi accompagnano sono consapevoli di confrontarsi con un repertorio inusuale che offre molte possibilità creative».

Il patrimonio musicale pop italiano continua a fornire materiale da riproporre…
«Uno dei miei progetti precedenti era “Uomini in frac” e ripercorreva il repertorio di Modugno, ora, con una formula diversa, testimoniamo il valore musicale di certe composizioni che sono state la colonna sonora di un’Italia in grande cambiamento. Il repertorio segue la linea dell’ironia e certe canzoni ci ricordano una certa provincia italiana che suscita nostalgia e certi sentimenti autenticamente popolari come quelli raccontati in “Sotto le lenzuola” o “Un albero di trenta piani”».

Biagio Coscia

03/09/2012 – Corriere della Sera

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