Pincio, parla Alemanno «Dico no al parcheggio Ho chiesto di bloccarlo»
Il sindaco: il parcheggio si può fare al Galoppatoio. Celentano? Sono d’accordo a livello emozionale, poi ci sono i ragionamenti politici
NAZARET — Quel parcheggio del Pincio non s’avrebbe da fare. Gianni Alemanno è seduto fuori dalla Basilica della Natività di Nazaret, dove poco prima si è inginocchiato davanti alla grotta di Maria e dove ha assistito alla messa celebrata da monsignor Fisichella, ma la testa è anche a Roma. E nella capitale tiene banco la questione del parking sul colle del Valadier, diventato ormai un problema nazionale. Il sindaco di Roma, per la prima volta, è categorico: «Homaturato— spiega—una contrarietà all’opera, di natura politica. Quella che si realizzerebbe è un’opera grossa e molto impattante, non solo per oggi ma anche per il futuro: ci sarebbero poi assestamenti, possibili modifiche di utilizzo, traffico in entrata e in uscita. Basta vedere cosa è successo per il parcheggio del Galoppatoio, che ora viene utilizzato solo in parte ». Questione chiusa, allora? «No, non è chiusa. Decideremo nella memoria di giunta che presenteremo l’11 settembre. Ma senza un pronunciamento netto della Sovrintendenza non abbiamo un elemento amministrativo che ci imponga di bloccare i lavori senza incorrere in danni per l’erario e in sanzioni da parte della Corte dei Conti. Il parcheggio non è vietato, ma non è nemmeno opportuno. Per questo ho chiesto alla Sovrintendenza di rivedere il suo giudizio, pronunciandosi per un no».
Il motivo lo spiega così: «Non si tratta di un’opera indispensabile, risolutiva per togliere le auto del Tridente». L’ex sindaco Walter Veltroni, però, ha scritto al Corriere parlando di «barbarie qualora il parking non venisse fatto». Alemanno risponde: «Capisco la sua posizione, ma non c’è uno studio che dimostri le sue tesi ». Non si rischia, così, di tornare alla politica dei veti? «Noi valutiamo caso per caso. Lemetropolitane, ad esempio, sono interventi davvero necessari, così come un nuovo piano per il traffico. In ogni caso facciamo altre indagini, con un supplemento di quelle archeologiche e cerchiamo soluzioni alternative ». Quali? «Il parcheggio si può fare al Galoppatoio, con minori costi,maggiore redditività eminor impatto ambientale. Perché il problema del Pincio non è archeologico, ma d’insieme: a me piacerebbe affacciarmi dalla terrazza e sentire sotto i piedi il tufo del colle ». E’ una strada, quella del Galoppatoio, che può servire come extrema ratio: «Ho chiesto al Dipartimento della Mobilità uno studio, per dimostrare che bloccando il Pincio non ci sarebbero danni per il Comune. Ma la via maestra resta quella del no della Sovrintendenza». Per avvalorare l’opzione Galoppatoio, Alemanno ha fatto una prova: «Ho cronometrato il tragitto a piedi dal Pincio a Piazza di Spagna e poi quello da piazza di Spagna al Galoppatoio: nel primo caso ci vogliono undici minuti, nel secondo solo sette».Ma se la Sovrintendenza non dà parere negativo? «Allora avremmo dei problemi. Ma in ogni caso il progetto andrebbe cambiato e ci sarebbe comunque una penale da pagare all’impresa». Anche Adriano Celentano si è schierato per il no, dicendo che sarebbe da «degenerati» fare il parcheggio sul colle: «Condivido la posizione di Celentano, al livello emozionale. Poi ci sono anche i ragionamenti politici». Per tutta la giornata, Alemanno ha sentito al telefono il ministro Bondi: «Stiamo lavorando insieme».
Ernesto Menicucci
06/09/2008 – Corriere della Sera