(AGI) – Roma, 23 feb. – Critiche generalizzate in Cda Rai al direttore di Rai1 Mauro Mazza per la gestione del Festival di Sanremo. Indiscrezioni parlano anche di richiesta, non tanto velata, di un consigliere di procedere ad un avvicendamento alla direzione della rete ammiraglia. Nessuna decisione, ovviamente oggi, solo l’insieme di voci, con il direttore generale Lorenza Lei che si è impegnata a valutare il tutto. La prossima settimana l’argomento dovrebbe tornare al centro del tavolo e in quell’occasione è probabile che il dg tiri le somme e decida il da farsi. In un verso o nell’altro. Proprio questa volontà del direttore generale di non considerare l’argomento concluso con la riunione di oggi, ma al contrario volerlo approfondire, viene inteso – da diversi consiglieri – come forte segnale dell’attenzione di Lorenza Lei alle istanze sollevate e di ricerca della individuazione precisa di responsabilità e cause di quanto accaduto a Sanremo. Ad avviare il confronto sull’argomento Rai1 è stato il presidente Paolo Garimberti, il quale ha ricordato che c’era la richiesta in tal senso di due consiglieri, Giorgio Van Straten e Rodolfo de Laurentiis. A quanto si sa, Van Straten ha parlato di gestione anche pessima del Festival. Critiche sono venute da altri componenti del Cda, che hanno sottolineato come ci abbiano pensato i quotidiani in questi giorni, riportando di polemiche su polemiche, a dire cosa non andasse per il verso giusto a Sanremo. E critiche sono state espresse anche dal punto di vista valoriale: se è il Festival della canzone italiana, che c’entrano l’attacco alla Consulta per aver bocciato i referendum (durante la serata inaugurale ne hanno parlato Celentano, Morandi, Papaleo, ndr), o l’attacco ai giornali di ispirazione cattolica. E poi critiche sono piovute anche per la presenza in scena di figure femminili in abiti molto osè, a cominciare da Belen Rodriguez (ma anche Ivana Mrazova) e il suo vertiginoso spacco inguinale che in alcuni momenti veniva chiaramente allargato sempre più dalla stessa soubrette evidenziando oltre misura la famosa farfalla tatuata, e non solo. Critiche in questo caso non per fare del bigottismo – è stato spiegato – ma per una questione di buon senso. Altro neo è stato quello relativo al flop, la prima sera, del voto elettronico ad opera della giuria demoscopica in sala all’Ariston. E poi la perdita, in termini economici per le casse Rai, del break pubblicitario non andato in onda perchè in scena c’era Celentano. Infine, lo snodo chiave su cui fanno perno quanti hanno manifestato le proprie critiche: se è vero come è vero che all’indomani della performance di Celentano c’è stato il vertice informale tra il direttore generale, il presidente Garimberti e i consiglieri presenti a Roma, e se è vero come è vero che a Sanremo la Lei ha inviato il vice direttore generale Antonio Marano con il compito di coordinare con poteri d’intervento il lavoro dell’organizzazione del Festival, ecco la prova provata – è stato sostenuto in Cda – che lì qualcosa non andasse per il verso giusto. E’ stato quindi preso atto dell’esigenza espressa dal direttore generale di acquisire più elementi per una valutazione la più completa possibile così da porre il Cda stesso in condizione di avere a sua volta un quadro preciso e dettagliato, ed eventualmente pronunciarsi o sollecitare interventi concreti di correzione di rotta. (AGI)
23/02/2012 – Prima Comunicazione (www.primaonline.it)