ROMA – C’è voluto Roberto Benigni per far cambiare idea al ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, che la scorsa settimana aveva definito la trasmissione di Celentano una «rock-ciofeca». Dopo la seconda puntata il giudizio dell’esponente di An è radicalmente cambiato: «Finalmente vera satira irriverente, divertente, coinvolgente. Benigni è satirock».
Un concetto ribadito anche nel salotto di Porta a Porta pochi minuti dopo la conclusione di RockPolitik: «Stasera abbiamo assistito ad una bella pagina di satira – ha commentato Landolfi -. Non altrettanto si può dire dell’altra puntata di Celentano e ad altre trasmissioni dove abbiamo visto satira di tutt’altro livello».
Diversa l’opinione di Michele Bonatesta, componente della direzione nazionale di An e membro della commissione di Vigilanza sulla Rai. «Le critiche sono servite, la trasmissione stata meno peggio – ha commentato il senatore di An – Ma il divertente duetto con Benigni è stato a senso unico, monomaniacale verrebbe da dire. E 2 milioni e mezzo di euro a puntata a spese dei contribuenti per sfottere sempre e soltanto Berlusconi, ci sembrano un pò troppi». E ancora più critico il commento di Francesco Giro, consigliere politico del coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi: «Brutta la prima e brutta la seconda puntata di Rockpolitik, un monumento al qualunquismo che neppure l’abilità di Benigni è riuscito a mascherare.
28/10/2005 – Corriere della Sera
Roma, 28 ott. (Adnkronos) – ”Bene Benigni. Celentano? Era come se non esistesse”. Fabrizio Del Noce commenta cosi’ la seconda puntata di ”Rockpolitik”. ”Benigni e’ stato eccezionale -ha detto Del Noce- quella e’ satira e diventa irrilevante l’argomento perche’ il linguaggio surreale ammortizza i riflessi politici immediati. E poi il doppio finale, con le citazioni di Voltaire e Socrate, mi e’ sembrato un momento di alta televisione, come ‘L’ultimo del Paradiso”’.
28/10/2005 – Adnkronos