ROMA Il tormentone “rock-lento”, che ha caratterizzato le quattro puntate di RockPolitik di Celentano, potrebbe invadere anche il Festival di Sanremo. Tra le proposte arrivate al direttore artistico Gianmarco Mazzi per gli ospiti fuori concorso c’è quella di Vito Noto, medico dell’Istituto Pio Albergo Trivulzio di Milano e ideatore del “Pulmino di Enea”, campagna in aiuto della vecchiaia non-autosufficiente, che propone di presentare sul palco dell’Ariston l’inno rock dal titolo Lento, cantato da cinque arzilli ottantenni. «Mi dispiace che la mia proposta non sia stata accolta da Celentano – spiega il medico – Ho inviato numerosi fax a Claudia Mori da febbraio a settembre per spiegarle il mio progetto che lega musica e assistenza domiciliare e proporle di parlarne a RockPolitik, ma non ho avuto risposta. Questo comportamento mi ha deluso molto, soprattutto quando ho scoperto che l’accostamento tra “rock” e “lento” era piaciuto al suo staff a tal punto da farne un tormentone. Ora lancio un appello a Panariello: Giorgio chiamaci tu, è per una causa sociale. Essere curati a casa è rock, morire in ospedale e negli ospizi è lento». Dal Clan Celentano fanno sapere di non aver mai letto i fax di Noto. «Non abbiamo mai ricevuto le sue lettere», dice Claudia Mori, e le fa eco Diego Cugia, uno degli autori: «Ricordo perfettamente quando e come è nata l’idea: era maggio, mi trovavo a Pontevecchio (Lecco), scrissi su un foglietto i primi esempi (Pasolini era rock, Moravia lento), ne parlai con gli altri autori e cominciammo subito a lavorarci su».
di Francesca Bellino
13/01/2006 – Il Messaggero