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Sanremo: Liliana Cavani difende Celentano, non capisco lo scandalo

Sanremo, 15 feb. (Adnkronos) – Liliana Cavani difende Adriano Celentano. La regista cattolica dice di aver “apprezzato la performance di ieri sera”: “Non capisco lo scandalo”, dice, raggiunta al telefono dall’Adnkronos. “Avere delle reazioni feroci all’intervento di Celentano -prosegue- e’ da paese vecchio, non aperto. A me e’ piaciuto, mi piace lui, e’ una persona che mi da’ emozioni differenti, originali. E poi si vede che e’ onesto”. Quanto all’attacco al calor bianco ai giornali cattolici, la regista argomenta: “Io l’ho interpretato come uno stimolo, per quanto espresso in maniera provocatoria, a rivolgersi anche alla platea non cattolica. Il messaggio stupendo del Vangelo deve essere rivolto anche al di fuori del ristretto giro dei cattolici praticanti”, sottolinea. Piu’ in generale la Cavani crede che “Celentano abbia espresso il suo parere, con una grande carica di emozione e con tutta la responsabilita’ personale di chi esprime un’opinione anche con emotivita’. E’ chiaro che ogni opinione puo’ dispiacere a qualcuno e piacere ad altri. Ma questo accade sempre. Io, per esempio, davvero non capito chi ha trovato da ridire sulla donazione del suo cachet: e’ chiaro che lo ha detto pubblicamente nel tentativo di stimolare altri a fare altrettanto. E invece addirittura qualche cattolico lo critica, ed e’ davvero sbagliato. La carita’ non e’ appannaggio esclusivo dei cattolici. Negli altri Paesi le donazioni pubbliche dei privati sono all’ordine del giorno”. Infine, Liliana Cavani, che e’ stata consigliere d’amministrazione della Rai in passato, commenta le reazioni di Viale Mazzini alla serata di ieri: “Nel Cda Rai di cui ho fatto parte non ci sarebbe venuto proprio in mente di occuparci di Sanremo, di ingerire in aspetti artistici di singole manifestazioni. Bisogna che autori e direttori abbiano la loro liberta’. E’ normale poi che ci sia un eterno dibattito sulle scelte artistiche, che sono soggettive”, conclude.

15/02/2012 – La Repubblica (genova.repubblica.it)

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