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“Scorretto l’attacco a Mastella. Non si può essere così faziosi”

Roma – «Quando si è in tv, non bisogna sentirsi padroni del video. C’è una deontologia da rispettare. Nessun conduttore può essere ingestibile: se qualcuno non fa il suo lavoro come deve, la responsabilità è anche di chi deve controllarlo». Biagio Agnes parla di Michele Santoro, che proprio lui fece esordire in video nell’87, e delle polemiche su AnnoZero. Su certe cose, ha una lunga esperienza. Era lui direttore generale della Rai quando nell’86 a Fantastico Beppe Grillo sparò a zero su Craxi e la famosa missione in Cina, guadagnandosi l’ostracismo dalla tv di Stato. E c’era anche l’anno dopo, quando sempre a Fantastico stavolta fu Adriano Celentano a far scoppiare la bufera per le sue prediche sul referendum sulla caccia e il nucleare.
Le redini del cavallo di viale Mazzini le ha tenute strette in mano dal 1982 al 1990 e anche ora, che a 79 anni è impegnato nella nuova sfida del 24 ottobre per la presidenza dei Cavalieri del lavoro, Agnes segue tutto quello che accade in Rai.

Santoro è stato convocato dalla commissione di Vigilanza e del suo caso discute anche il Cda Rai. Ma sembra che non ci saranno sanzioni o richiami. Che ne pensa?

«Non è compito mio dare voti ai conduttori, ma la Rai ha un’organizzazione che serve anche ad evitare trasmissioni come quelle. Direttori di rete e capistruttura, altrimenti che ci stanno a fare? E se questo non ha funzionato, almeno dopo il Cda deve intervenire. Con Celentano, per la famosa bufera, io lo feci: lo convocai, gli feci chiedere scusa pubblicamente e pagare una multa.
Così con Grillo, che non è più ritornato in Rai. Per me, più grave dell’aggressione a Craxi e al Psi, era l’attacco che fece all’azienda per come aveva seguito la vicenda».

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11/10/2007 – Il Giornale

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