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“Speciale Rock Economy”

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Un anno fa, dopo 18 anni dall’ultmo tour, Adriano Celentano si esibiva in due serate memorabili all’Arena di Verona, trasmesse in diretta da Canale 5.

Ora la rete ammiraglia Mediaset propone in un’unica serata, in onda il 9 dicembre, il  meglio dell’evento con immagini inedite e di backstage. Per chi se lo fosse perso, o per chi volesse passare un lunedì sera a base di musica ed emozioni.

Di seguito, quel che la stampa scrisse di “Rock Economy”, un vero fenomeno musicale e televisivo da 9 milioni di spettatori che riempì le pagine dei giornali:

Mario Luzzato Fegiz, Corriere della Sera, 9 ottobre 2012: “Da Svalutation all’uomo libero un travolgente cantante naif… Il Celentano di oggi ha idee precise su come costruire uno show (e impiega settimane di prove estenuanti per dar forma alle sue idee)”.

Gianni Biondillo, Corriere della Sera, 10 ottobre 2012: “Penso, entrando all’Arena, che Celentano è davvero l’unica icona pop nazionale. Piaccia o meno quello che dice o che fa, non esiste un momento della nostra vita che non abbia incrociato la sua musica. Durante il concerto due ragazze al mio fianco twittano senza fermarsi mai”.

Carlo Moretti, La Repubblica, 9 ottobre 2012: “Quando poco dopo l’inizio dello show, da appassionato orologiaio qual è, Celentano a 74 anni manda indietro le lancette del tempo fino al ’56 e attacca con Rip it up mimando i movimenti di Bill Haley… riannoda magicamente un filo della sua vita fino a ritrovarsi diciassettenne in periferia a Milano… La voce è, se possibile, ancora più bella, la grana si è fatta più grossa, Celentano modula perfettamente a ogni passaggio, alla fine si noterà solo una vera stonatura”.

Maurizio Caverzan, Il Giornale, 9 ottobre 2012: “Le canzoni del molleggiato parlano da sole e non hanno bisogno di troppi monologhi esplicativi. Di sermoni che le rinforzino. E dunque, stavolta si può essere grati a Celentano, per aver fatto parlare le su canzoni. Vi stupirò con la mia musica, i miei testi. Quasi la colonna sonora di un’epoca e di un Paese”.

Mariella Venegoni, La Stampa, 9 ottobre 2012: “Verace sempre, e non creduto mai, il Cele. Come la virgiliana Cassandra, nel concerto costruito come un autentico tripudio-bilancio di una vita musicale ma anche ideologica”.

Filippo Conticello, La Gazzetta dello Sport, 9 ottobre 2012: “C’era un ragazzo e tornava a cantare. A farlo sul serio”.

Malcom Pagani, Il Fatto Quotidiano, 9 ottobre 2012: “Così, a 74 anni, ritrovarsi in un’Arena distante da quella in cui correva da ala destra sognando l’ingaggio all’Inter, fa uno strano effetto. Lo annulla cantando, non senza emozione… Anagraficamente Adriano sarebbe vecchio, ma avendo anticipato la contemporaneità da un quarantennio, lo aspettano cori, striscioni adolescenziali dalla rima facile…”.

Valerio Rosa, L’Unità, 10 ottobre 2012: “L’uomo dei record televisivi (e non solo) continua a prenderci in giro e a godersi lo spettacolo della critica che si spacca e polemizza”.

Antonello Catacchio, Il Manifesto, 9 ottobre 2012: “Celentano è un perfezionista, potrebbe anche toppare una nota, ma la cosa non gli farebbe piacere, quindi prende i suoi tempi, i suoi modi, ma soprattutto le sue canzoni. Capaci di rinsaldare il rapporto con un pubblico che lo segue da ben più di mezzo secolo con affetto e stima immutati… Come per tutte le rockstar, basta che partono un paio di accordi per risvegliare emozioni e ricordi che si rincorrono”.

Mirella Poggialini, Avvenire, 11 ottobre 2012: “Celentano in questa occasione ha avuto come sfondo la meravigliosa Arena di Verona, magica nelle inquadrature dall’alto che sarebbero piaciute a Leonardo. Uno sfondo senza tempo in un luogo in cui il cielo si levava infinito e chi era presente si sentiva in un mondo intessuto di musica e lampi”.

05/12/2013 – Mediaset.it

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