Spesso le case discografiche chiedono all’artista che producono di scrivere alcune note da inserire nel comunicato stampa. Spesso e volentieri gli artisti accontentano questo tipo di richiesta.
Tricarico non rientra al cento per cento in questa categoria di artisti così diligenti, e alla conferenza di presentazione del suo nuovo album dal titolo “Giglio�, in uscita per la Sony BMG, il cantautore milanese si presenta gentile e distinto, con un sacchettino dal quale estrae un piccolo omaggio per i giornalisti e un foglio di carta per ognuno dei presenti, scritto a mano: “Dovrei scrivere una presentazione per il disco – scritto di seguito per dieci volte –, non ho scritto una presentazione per il disco. Buon ascolto, Francesco�.
Questo è Francesco Tricarico, riflessivo, creativo e un po’ nascosto nel suo mondo, che ritorna sulla scena musicale a quattro anni di distanza dalla pubblicazione del suo ultimo disco, “Frescobaldo nel recinto�. E sulla scena ci ritorna in prima linea, partecipando alla cinquantottesima edizione del Festival di Sanremo (vedi News) con il brano “Vita tranquilla�: “Sono sorpreso, in senso positivo, della mia partecipazione al Festival�, spiega l’artista, “In un mese mi sono successe molte cose, e questa esperienza è molto stimolante. Ci sono cose brutte e belle, che sono comunque una palestra per il mio cervello che si deve allenare per adattarsi a delle situazioni anomale rispetto a quelle a cui è abituato di solito�.
C’è già chi pensa che il titolo “Vita tranquilla� sia un riferimento allo storico brano di Vasco Rossi, “Vita spericolata� (“Ad essere sinceri non ci ho nemmeno pensato�), e c’è già chi lo paragona a Rino Gaetano e ad Adriano Celentano: “Gaetano è uno dei più grandi interpreti della musica italiana, ha scritto brani universali in cui è normale che ognuno si possa ritrovare�, spiega Tricarico, “Un po’ come Adriano Celentano. Mi ha fatto molto piacere per esempio che abbia interpretato ‘La situazione non è buona’ che ho scritto io. A livello personale è stato un riconoscimento per tutto quello che ho fatto in questi anni. Mentre scrivevo questo brano pensavo a chi lo avrebbe potuto interpretare e Adriano era una delle persone più adatte: è speciale perché può permettersi di cantare qualsiasi tipo di canzone�. “Sono lusingato che mi si paragoni a questi due grandi della musica italiana, ma penso poi che l’idea ed il pensiero che c’è dietro ogni mia canzone prescinda un po’ da tutto e dalle varie influenze�.
“Nel brano che porterò a Sanremo�, precisa Tricarico, “parlo dell’insoddisfazione che si ha davanti alle cose che si raggiungono. Si cerca sempre qualcosa, poi si raggiunge l’obiettivo e ci si accorge che non è cambiato nulla. Questo succede quando l’obiettivo è una cosa esterna a noi stessi. Penso invece che la sfida più grossa sia quella di cercare qualcosa che c’è in sé ed accorgersi della voglia di tranquillità , della voglia di restare in equilibrio e di passare in mezzo alle cose belle e alle cose brutte, meravigliandosi di tutto e niente. Si, forse su una cosa sono ‘spericolato’: nel lasciarmi andare e nel mettermi in gioco�.
Sul palco dell’Ariston durante la serata dei duetti (vedi News), Tricarico sarà accompagnato dal Mago Forest: “Ci siamo incontrati ed è nata una bella idea di come rappresentare il brano. Forest non canterà e non farà il prestigiatore, semplicemente metterà in scena una usa interpretazione del pezzo: entrerà sul palco in maniera molto delicata, molto eterea e poetica. Ci sarà una sorpresa di cui però non posso dire nulla�.
All’interno dell’album, che verrà pubblicato dopo Sanremo, saranno presenti dodici canzoni, alcune delle quali realizzate in collaborazione con Trilok Gurtu, percussionista jazz indiano: “Trilok è uno dei più grandi musicisti viventi, per cui averlo come ospite in alcuni brani è stato fantastico. Ha portato la sua magia, è venuto in studio con tutti i suoi strumenti. E’ uno che racconta degli aneddoti di storia vera: parlava di Miles Davis e noi stavamo ad ascoltarlo a bocca aperta�.
“Realizzare questo album è stato un percorso abbastanza tortuoso�, prosegue Francesco, “Dentro di me a volte ho un grande caos che poi devo organizzare nel migliore dei modi. La musica per me è necessità , mi da piacere e mi serve per portare in vita cose che non hanno forma. Stiamo vivendo un periodo in cui è facile chiudersi in se stessi, perché se invece si rimane aperti c’è il rischio di doversi mettere in gioco. Puoi chiuderti e non accettare niente oppure puoi aprirti a tutto e abbandonarti alle cose. Non so se la parola esatta per definire tutto ciò sia ‘sensibilità ’: semplicemente osservo ciò che accade e scrivo una canzone, poi cerco di capire se a qualcuno può piacere e se qualcuno ci si ritrova�.
20/02/2008 – Rockol