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Uno dei papà del Pirelli: «Celentano sbagli»

«Intollerabile» l’appello a Berlusconi perché blocchi i progetti urbanistici

Cesare Casati ha progettato il grattacielo insieme al suo maestro
Giò Ponti: «Si rivolgono al passato, il futuro fa paura agli stupidi»

Dopo aver visto lo show di Celentano, Cesare Casati ha persino fatto fatica a prendere sonno. Architetto di fama internazionale, vanta tra i suoi maestri Giò Ponti con il quale ha progettato il grattacielo Pirelli di Milano. «Il consiglio nazionale dell’architettura dovrebbe querelare lui e la Rai che gli ha permesso questo scandalo nazionale» si sfoga Casati, direttore della rivista L’Arca, indignato non solo per la denigrazione della categoria a cui appartiene, ma soprattutto per il messaggio «di pessimismo contro il progresso» che il Molleggiato ha lanciato a milioni di telespettatori. «È cretino e stupido, per usare le sue parole ribellarsi al progresso: perché il progresso coinvolge tutti e tutto – aggiunge Casati, di due anni più anziano di Celentano -. Questi signori, per impotenza creativa, non potendo immaginare un futuro migliore si rivolgono al passato, perché il futuro fa paura agli stupidi».

I PROGETTI – I grattacieli sono proprio una delle più visibili espressioni di quel progresso tanto deprecato da Celentano. «Sono l’espressione dell’intelligenza umana: costruire un grattacielo vuol dire non occupar suolo, vuol dire poter respirare l’aria a cento metri d’altezza – dice Casati -. La battaglia di Celentano è retrograda, come quella di chi dice “non volate, usate il treno”». L’architetto giudica «intollerabile» l’appello a Silvio Berlusconi perché blocchi i progetti urbanistici del sindaco Moratti. «Intanto non sono progetti del Comune, ma il Comune ha l’obbligo di assecondarli perché sono il vero motore dello sviluppo della città e faranno arrivare a Milano i migliori architetti del mondo. E invece Celentano pensa a una Milano, non si sa bene alimentata da quale fonte energetica, di vecchie cascine e di navigli che sarebbero solo fogne a cielo aperto, ricettacolo di infezioni e tubercolosi».

MORATTI – Il sindaco Moratti rimanda invece ogni commento sulle esternazioni di Celentano che la riguardano. «Ne parliamo a Milano» ha detto il sindaco da Parigi dove si è tenuta la presentazione ufficiale della candidatura milanese per l’Expo 2015. La Moratti lascia la capitale francese per riprendere la promozione internazionale del progetto milanese. Prima tappa L’Aja e poi a Londra, dove è previsto un incontro con Al Gore.

27/11/2007 – Corriere della Sera

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