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V2-day: Grillo chiama, 450 piazze rispondono

Beppe Grillo a Torino in piazza San Carlo per il V2-day “No a un’informazione degna di Ceausescu e di Pol Pot”: Beppe Grillo chiama e decine di migliaia, ancora una volta, hanno risposto in 450 piazze italiane, e in 15 città all’estero, per il secondo ‘Vaffa day’. L’iniziativa del “re dei blog” ha preso il via stamani in tutta Italia con i banchetti che hanno raccolto decine di migliaia di firme per l’abolizione dell’ordine dei giornalisti, della legge Gasparri e del finanziamento pubblico all’editoria. Il “cuore” della festa è stata TORINO, una delle città simbolo della Resistenza, che il comico genovese ha scelto per portare sul palco le sue provocazioni e le sue invettive (attacca Berlusconi, Gasparri e polemizza con Napolitano e i giornalisti camerieri). Nel capoluogo piemontese sono accorsi in 50mila, per lo più giovani e giovanissimi. “Dedichiamo questa manifestazione – ha esordito Grillo sul palco – a coloro che stanno manifestando nell’altra piazza, noi siamo la naturale continuazione dei nostri nonni, di quei valori di quella gente che ha combattuto, ha perso la vita per lasciarci una nazione più libera o quasi”.

A GENOVA banchetti divisi, tra le due “anime” dei sostenitori di Beppe Grillo. In piazza della Vittoria, in centro, sono riuniti i cosidetti MeetUp2, che rivendicano l’indipendenza da ogni partito; in piazzale Kennedy, sul lungomare, si sono invece sistemati i MeetUp1, accusati dai primi di essere vicini all’Italia dei Valori. Tra i tanti a firmare stamani in Largo Cairoli, a MILANO, per il referendum sull’informazione, c’era proprio il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro. A BOLOGNA sono state raccolte duemila firme, con gente in coda lungo i due lati di piazza Verdi e un clima da happening pre-estivo con bottiglie di Vaffancola e le vignette satiriche di Zap&Ida.

A FIRENZE, intorno alle 19 erano 6.500 le firme raccolte in piazza Santa Croce. Gli organizzatori hanno riferito che nelle file che si sono formate in piazza c’erano anche rappresentanti dei partigiani. Animato da cantanti e comici, sul palco allestito a Parco Schuster davanti al basilica di San Paolo, l’appuntamento dei sostenitori di Grillo a ROMA. Prima dell’avvio della no stop, fino a mezzanotte, è stato presentato il film reportage sull’11 settembre, ‘Zero’. Oltre all’informazione, a NAPOLI non si poteva non affrontare il tema dell’emergenza rifiuti. Nel corso della giornata i simpatizzanti di Beppe Grillo si sono ritrovati in piazza Dante dove, accanto alla raccolta delle firme per una ‘libera informazione”, sono stati proiettati anche brevi filmati sulla questione rifiuti in Campania. Hanno lavorato oltre un mese i Grillini di VENEZIA per preparare il V2-Day di oggi, con banchi per la raccolta firme a Santa Margherita, nel centro storico veneziano, e a Mestre, in Piazza Ferretto. In Veneto, sono state più di trenta le postazioni, mentre a TRIESTE sono state più di 700 le firme raccolte ieri e oggi; 500 quelle a UDINE. Molte lamentele, tra gli animatori dei meet up nelle MARCHE, per la carenza di autenticatori delle firme ai tre referendum. Nella regione banchetti in 16 città. Più di 600 le firme raccolte al gazebo, allestito davanti all’Arco di Augusto, nel cuore di AOSTA. Molte quelle dei turisti.
A CAGLIARI oltre un migliaio di firme raccolte fino al primo pomeriggio; il meet-up ha sistemato i banchetti sulla terrazza del Bastione, ma anche in riva al mare. Raccolte di firme anche in 11 città dell’ABRUZZO; dieci iniziative in CALABRIA e punti di racoclta anche a POTENZA e a MATERA.


TORINO, 50 MILA IN PIAZZA PER LO SHOW DI GRILLO

Un bagno di folla per Beppe Grillo nel V2-Day dedicato alla “libera informazione”. Cinquantamila persone sotto un sole estivo (e 150 fra giornalisti e fotografi accreditati), hanno gremito piazza San Carlo a Torino, come nelle più riuscite manifestazioni sindacali.

Molti meno i presenti nella vicina piazza Castello, dove si sono tenuti concerti e letture per la festa della Liberazione promossa dal Comitato per l’affermazione dei valori della Resistenza. Salendo sul palco, il comico genovese ha voluto unire con un filo le due piazze e i due periodi storici: “Abbracciamo e ringraziamo – ha detto Grillo – coloro che ci hanno permesso di essere oggi qui su questo palco. Grazie ai partigiani di 63 anni fa, oggi siamo noi i nuovi partigiani della libera informazione. Siamo la naturale continuazione dei nostri nonni”. Nel mirino del comico genovese, l’informazione, ma nei primi minuti del suo monologo i bersagli sono stati il presidente della Repubblica e Silvio Berlusconi. “Napolitano – ha detto – dovrebbe essere il presidente degli italiani e non il presidente dei partiti. Morfeo Napolitano dorme, fa il pisolino, poi esce e monita. Il referendum elettorale andava fatto prima, non dopo le elezioni”.
E, riferendosi al nuovo presidente del consiglio, ha urlato: “Pensate se Obama da presidente fosse anche il proprietario della Fox, della Abc e di altre televisioni”.

Ogni affondo di Grillo è stato sottolineato da un’ovazione, che rimbombava anche nelle vie adiacenti la piazza. “Siamo tanti, 100 mila, se …la questura ci aiuta”. Il comico ha salutato con entusiasmo solo quelle che lui definisce le ‘televisioni libere’: Al Jazeera, Cnn, Bbc, la tivù australiana”. E’ di nuovo ritornato sulla presenza degli inquisiti in Parlamento (“Sono 70 pregiudicati senza che nessuno abbia saputo niente” ha detto mentre scorrevano i loro nomi su uno schermo) e sul dramma delle morti bianche. Ha attaccato Confindustria, la legge 30 e con una battuta ha detto che mentre gli operai muoiono “i politici campano cento anni”.
A interrompere Grillo solo un messaggio registrato di Adriano Celentano: “Sono d’accordo Beppe. Non è un antipolitico. Bisogna fare qualcosa prima che sia troppo tardi per controbattere le falsità che ogni giorno ci propinano”. Un saluto al mattatore del V2-Day è stato portato anche, di persona, dal magistrato di Catanzaro, Luigi de Magistris mentre non si è visto il gip di Milano Clementina Forleo. “Quella gran donna – ha spiegato il comico genovese – non è potuta venire a Torino”. La chiusura è stata affidata ad un giornalista doc, Marco Travaglio: “Continuate a cercare i buoni giornalisti, continuate a volere bene all’informazione, fate amicizia con i giornali e proteggeteli perché proteggendo loro proteggete anche voi stessi”.
Tra gli ospiti sul palco anche Maria Fida Moro. “Il nostro Paese è diventato privo – ha detto – di memoria e compassione”.

26/04/2008 – Ansa

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