ACfans

Valerio Staffelli: “Auguri Tapiro”

Settecento consegne, 700 avventure

Ormai è un’istituzione. C’è chi lo fugge, chi lo usa come arma impropria e chi farebbe salti mortali per averlo. I più furbi lo accettano e colgono la situazione per replicare. E’ il Tapiro d’oro, l’ambito premio di Striscia la notizia che compie 10 anni. L’aggettivo ‘attapirato’, che vuol dire più o meno avvilito, è ormai entrato nel linguaggio comune. La prima apparizione in realtà risale al 26 novembre 1996, nel corso della puntata presentata da Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti. Ma il primo tapiro della storia di Striscia è stato consegnato durante la puntata del 27 novembre 1996 dal Gabibbo al giudice Alberto Cardin (nella foto, a destra), perché gli era stata tolta l’inchiesta Necci. In principio a decretare il vincitore del premio era il pubblico da casa mediante il televoto. In seguito a consegnare il Tapiro d’oro è stato chiamato Valerio Staffelli, che ad oggi ha già incontrato oltre 700 attapirati. Il Tgcom lo ha intervistato e gli ha chiesto di stilare una personale classifica dei tapiri da record.

Il più difficile da consegnare?
Dal punto di vista fisico quello al direttore Rai Del Noce visto che ci ho rimesso il setto nasale. Dal punto di vista logistico il penultimo tapiro ad Adriano Celentano: ricordo che ci sono voluti 10 giorni di appostamenti davanti alla sua casa a per consegnarglielo. Eravamo non so quanti gradi sotto zero, io e la troupe abbiamo dovuto nasconderci: abbiamo noleggiato un camper e lo abbiamo ricoperto di copertine di dischi per fingerci suoi fans. Quando siamo sbucati fuori, Celentano è stato gentile e simpaticissimo come al solito. E’ stata dura anche la consegna a Do Nascimento: eravamo a meno sette gradi, e ci sono voluti 9 giorni per dargli il tapiro, abbiamo dormito otto notti in macchina.

Valerio Staffelli

Il più divertente?
Tutti quelli cosegnati a Fiorello. Fiore è un amico, quando consegnamo a lui i tapriri è tutta improvvisazione e ne nasce sempre un siparietto esilarante. Sappiamo dove va a mangiare quindi lo raggiungiamo facilmente. L’ultimo tapiro glielo abbiamo dato a tradimento. Eravamo a cena nello stesso ristorante, ci siamo salutati e lui mi ha chiesto : “Non sari mica qui per lavoro” io ho negato, poi invece gli ho rifilarto il Tapiro, poi abbiamo ordinato insieme da mangiare.

Il meno divertente?
Quello consegnato a Scalfaro alla stazione Termini di iRoma dove il Presidente stava inaugurando il Monumento per la Pace. Siamo arrivati e 60 tra poliziotti, finanzieri e carabinieri si sono avventati su di noi per fermarci e ci hanno pure malmenato.

Il più pericoloso?
Quello consegnato a Luciano Violante. Volevamo dargli il tapiro per la questione della liquidazione ai commessi della Camera. Anche in questa occasione le ho perese.

In quale consegna ti sei vergognato di più?
Quando sono andato a consegnare il tapiro ad Al Bano vestito da Loredana Lecciso. Ero travestito da donna, lui si è messo a ridere e anche io ero molto divertito da me stesso: era ridicolissimo.

Se dovesse darti un tapiro, quale sarebbe il motivo?
(A questa domanda risponde Teo Mammuccari, vicino a Staffelli durante l’intervista)
Glielo dovrebbero dare perchè ha fatto più di 100 mila km in macchina per la sua fobia di volare.
E’ vero (aggiunge Staffelli), la mia paura dell’areo mi attapira, lo merito.

Un tapiro fallito?
In realtà non ci sono tapiri falliti, perchè quando ci poniamo un obiettivo difficilmente non lo centriamo. Riusciamo anche nelle imprese che sembrano inizialmente impossibili: abbiamo persino consegnato il tapiro ad Haider in Austria.

Per la consegna di quale tapiro faresti di tutto?
Io amo tutti i tapiri che ho consegnato, non riesco a preferirne rispetto all’altro. Sono stati tutti entusiasmanti. Forse quelli del festival di Sanremo e quelli giganti sono più indimenticabili di altri, se non altro per il peso, sia fisico che simbolico.

Quale tapiro non consegneresti mai?
Nessuno. Sono pronto a tutto e questi 10 anni lo dimostrano. A Striscia non abbiamo paura di nulla: dove c’è da andare, andiamo, senza timori.

Emanuela Sandali

27/11/2006 – TgCom

Exit mobile version