Vini taroccati, truffato anche Bocelli. La moda della cantina che piace ai vip
Hanno speso centinaia di euro convinti di bere pregiatissime bottiglie di Brunello di Montalcino, di Chianti e altre Docg e Igt e invece erano vini alla stregua di un discount, di scarsissima qualità. Trentamila le bottiglie sequestrate in tutta Italia nell’inchiesta della procura di Siena che ha attualmente iscritto nel registro degli indagati sei persone per truffa e frode in commercio.
Tra i vini farlocchi, anche quello del tenore Andrea Bocelli, coproduttore assieme al fratello Alberto di Sangiovese nell’azienda vitivinicola a Lajatico, in provincia di Pisa.
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Bocelli non è l’unico vip ad essere stato attirato dal fruttuoso e fragrante mondo del vino, investendo denaro in aziende vitivinicole pregiate. Lo stile di vita campestre, l’amore per l’acino hanno fatto fiorire negli anni una serie di vigne vip, gestite – direttamente o meno – da artisti, cantanti, politici e stilisti italiani e internazionali.
Tra i primi ad investire in questa attività è stato il cantante Sting, che ha acquistato “Il Palagio”, tenuta agricola con tanto di abitazione, fattoria, coltivazione di ulivi e vigneti, sul territorio del Valdarno, seguito da Mick Hucknall, cantante dei Simply Red, che produce “Nero D’Avola” in Sicilia. Tra gli artisti italiani troviamo Claudia Mori e Adriano Celentano, che hanno un vigneto vicino a Radda in Chianti, Al Bano che da decenni produce vino bianco e rosso nella sua tenuta di Cellino San Marco, Gianna Nannini, con i suoi rossi “Baccano”, “Il Chiostro di Venere” e “Rosso di Clausura” e Ron con la sua etichetta “Fracent’anni”. Anche Lucio Dalla produceva a Milo un vino dal nome particolare: “Stronzetto dell’Etna”.
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di Angela Iannone
30/05/2014 – Yahoo Finanza (it.finance.yahoo.com)