Adriano Celentano, a pochi giorni dal primo turno delle amministrative, scrive un articolo per il Fatto Quotidiano, dove, un po’ a sorpresa, si schiera a favore della candidata sindaco di Roma del Movimento 5 Stelle Virginia Raggi, mentre il giudizio sugli sfidanti della sua Milano, rimane stranamente in sospeso. Al termine delle votazioni, Virginia Raggi è in netto vantaggio rispetto a Roberto Giachetti del Pd, mentre a Milano la partita è molto più indecisa, dato che la differenza fra Giuseppe Sala, candidato sindaco del Pd, e Stefano Parisi, candidato del centrodestra, è di appena 5000 voti a vantaggio del primo.
A pochi giorni dal ballottaggio, Adriano si rifà vivo sempre sul Fatto, dove, oltre a ribadire il suo sostegno a Virginia Raggi, stavolta prende posizione anche sulle elezioni milanesi, schierandosi a favore di Giuseppe Sala. I risultati finali certificheranno il trionfo di Virginia Raggi a Roma, e la vittoria finale di Giuseppe Sala, con uno scarto di tre punti percentuali.
Voler suggerire, sia pure velatamente, che fra le “previsioni” di Adriano e i risultati finali delle votazioni ci sia un qualche nesso può far storcere il naso a qualcuno; naturalmente, al netto di un po’ di ironia, nessuno si sogna di attribuire ad Adriano virtù divinatorie, ma semplicemente sottolineare la straordinaria capacità di saper cogliere gli umori del Paese, spesso molto meglio di sondaggisti, analisti e presunti esperti che immancabilmente finiscono per sbagliare ogni previsione. Molto spesso il candidato su cui Adriano esprime la propria preferenza finisce con l’essere quello vittorioso; l’esempio lampante è quello di Giuliano Pisapia, candidato sindaco di Milano alle amministrative del 2011, su cui Adriano concentrò i propri sforzi con numerosi interventi al Fatto Quotidiano, un’intervista all’Espresso, e soprattutto con gli interventi alla trasmissione AnnoZero condotta da Michele Santoro, in principio telefonicamente, e poi addirittura in video in prima persona. Si potrebbero fare altri numerosi esempi, ma per non tediare i lettori, ci concentreremo su due delle più significative “scommesse” elettorali di Adriano.
- 23 febbraio 2012; a distanza di una settimana dall’ospitata a Sanremo, Adriano concede un’intervista registrata di una decina di minuti alla trasmissione Servizio Pubblico condotta da Michele Santoro, che gli ha dedicato la puntata. Nel corso del suo intervento, Adriano decide di sbilanciarsi in una previsione sulle elezioni politiche, nonostante mancasse ancora un anno, (24 e 25 febbraio 2013).
Qualcosa mi dice che c’è un cambiamento nell’aria, e che il vento di questo cambiamento sta diventando una tempesta. Alle prossime elezioni ci potrebbero essere grosse sorprese (…) Ci sono alcuni segni positivi: il fatto, per esempio, che uno come Beppe Grillo abbia creato un movimento di assoluta trasparenza, ed è già oltre il 5% dei consensi, ci fa sperare che forse riusciamo a toglierci di dosso quella patina oscura che è tipica dei furbi.
Al di là dei giudizi su Grillo, condivisibili o meno a seconda del proprio orientamento politico, è interessante notare come le parole di Adriano sul futuro successo elettorale del Movimento siano state incredibilmente profetiche: mentre sondaggisti di professione continuavano a sottostimare il Movimento anche a ridosso delle elezioni, attribuendogli percentuali molto al di sotto del 20%, il partito di Grillo otterrà invece uno storico 25,56%, diventando così la terza forza politica in parlamento, alla sua prima manifestazione elettorale.
- 9 dicembre 2007; Adriano concede un’intervista ad Aldo Cazzullo del Corriere della Sera, poco dopo la messa in onda su Raiuno dello show La Situazione di mia Sorella Non è Buona. E’ l’epoca del secondo governo Prodi e, date le note turbolenze politiche di quel periodo (solo un mese più tardi l’allora ministro della giustizia Clemente Mastella farà cadere il governo), Cazzullo pone ad Adriano una domanda specifica sul futuro politico del Paese:
Il suo fiuto cosa le dice? Berlusconi può tornare al governo?Potrebbe anche vincere le elezioni per la terza volta. E’ un grande comunicatore, sempre pronto a estrarre il coniglio o qualche altra bestia dal cilindro. Lo davano per morto, ma quando ha visto che Fini e Casini lo stavano abbandonando ha avuto uno scatto ed è tornato in scena. Dubito però che durerebbe, che riuscirebbe a governare.
Insomma, Adriano non solo si sbilancia a dire che Berlusconi potrebbe con ogni probabilità vincere le elezioni in caso di caduta del governo, ma si spinge addirittura a dire che non sarebbe durato l’intera legislatura. E’ il caso di ricordare che le cose andarono esattamente in quel modo: Berlusconi vince nettamente le elezioni politiche del 2008 ma, nonostante l’ampio consenso di cui gode, già nel 2009 comincia ad avere seri problemi a causa dei numerosi scandali in cui è coinvolto, dal processo Mills, alla vicenda delle ragazze che si sarebbero intrattenute nella sua abitazione, vicenda che, oltre a segnare la fine del suo matrimonio con Veronica Lario, lo indebolisce politicamente, a cominciare dallo strappo con Fini, fino all’abbandono del Pdl da parte di diversi esponenti, oltre alla congiuntura economica che, a causa dell’instabilità della situazione italiana, fa crollare la borsa e innalzare lo spread. Tutto questo porterà alla fine del governo, quando Berlusconi rassegnerà le proprie dimissioni da Presidente del Consiglio il 16 novembre 2011.
Tra le altre cose, Adriano nell’intervista a Cazzullo aveva detto: “Il polso del Paese un po’ ce l’ho. Certe cose le sento…”
Eccome.
Antonio