Come il sorriso di un bimbo…
Ciao ragazzi, ciao… Innanzitutto chiedo scusa a tutti per la lunga assenza da questo angolo di libertà dove l’amore per Adriano regna e unisce persone così distanti, in età e locazione geografica… Non è il caso che occupi questo spazio per spiegarne le motivazioni. Siamo tutti abituati ad ammirare sempre e comunque il nostro mito non per la quantità ma per la qualità e il “peso? di ogni sua uscita. Dal basso della mia posizione spero che concederete anche a me un pari trattamento, augurandomi di esprimere idee da Voi tutti condivise.
Vengo al dunque, ovvio che la data-chiave per noi è il 18 maggio 2007, tra pochi giorni, ed è altrettanto ovvio che non possa ambire ad avere questa mia testimonianza in homepage proprio quel giorno, per questo scrivo ora… Le nostre motivazioni sono tutte differenti, partono da punti davvero diversi. Essere fans di Celentano è davvero una scelta diversa, per tanti motivi. Chi non lo è forse non può capire fino in fondo perché. Essere ammiratori del nostro è stato ed è quasi sempre automatico a livello istintivo-emozionale, meno dal punto di vista tecnico-pratico. Spesso siamo stati lasciati soli in questa nostra “fede?, anche dallo stesso Clan, diciamolo con sincerità. Ci siamo scontrati più volte sulle nostre diverse idee in merito alla necessità di divulgare informazioni, almeno a noi veri fans o sulle diverse manifestazioni che il Clan avrebbe potuto (non dovuto!) dedicarci e non sono mai arrivate. Sappiamo tutti quanto Adriano sia una persona amabile ma controversa, ai limiti ma non ai margini. Lo amiamo per quello che è, come si ama un padre o un nonno, uno zio. Siamo tutti presi dal suo carisma, lo critichiamo, lo aduliamo, lo aspettiamo, lo prevediamo, lo consigliamo….tutto in nome di una fede autentica, nient’affatto usuale, per Voi giovani ventenni ma anche per chi come me abbia superato i trenta. Vi ricordo che negli anni ’80, quando vivevo la Vostra adolescenza, essere fan di Adriano Celentano era già considerata una scelta fuori tempo, non in linea con la mia generazione. Allora era più quotato e amato come attore. Personalmente ho vissuto la maggior parte delle sue trasformazioni (ben diverse dai trasformismi). Ho seguito le sue intuizioni, a volte le ho capite all’istante altre con leggero ritardo. Ho vissuto le trasformazioni dei generi musicali e vedevo lui sempre lì, in prima fila, guidare o a seguire i cambiamenti. Ho sentito le sue esternazioni dal Fantastico in poi, ho ammirato il coraggio di esporre idee innovative, di rischiare e azzardare idee desuete. Sono stato ecologista con lui, grazie a lui, grazie a lui ho imparato ad amare gli animali. Ho dato maggior valore alla famiglia, alla fede. Insomma, sono cresciuto con le mie idee, come tutti, ma non ho mai lasciato indietro il Celentano-pensiero, e spesso, come molti di Voi, me ne sono fatto portavoce. Ora sapete quanto sia facile celebrare un personaggio al suo 50mo di carriera quando questo è sulla bocca di tutti, quando le penne dei più grandi giornalisti, critici televisivi e scrittori citano praticamente ogni sua uscita. Uscite che sono sempre state accolte con entusiasmo proprio grazie alla loro capacità di essere dosate nel tempo, mai noiose o ripetitive, mai anticipabili o intuibili. Celentano ci stupisce sempre. Credo che molti personaggi che hanno fatto della tivù la loro professione e/o ragione di vita rosichino quando vedono i suoi risultati di ascolto, sempre alti, sempre popolari, sempre oltre la media del momento. L’unico che sia riuscito a portare a casa risultati di share vicini al 50% anche da reti minori come la stessa RAITRE, l’unico che sappia far litigare tutti quando parla mettendoli a tacere quando canta. Adriano Celentano è una delle grandi risorse italiane. Da lui vorremmo sempre di più, aspetteremmo sempre qualcosa di più ma poi ci sappiamo accontentare. Qualunque regalo ci faccia è sempre gradito, come il sorriso di un bimbo, un po’ impacciato ma sempre pieno di vita e di speranza.
Paolo